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PROGRAMMAZIONE
01/09/2012 h 21:30: Casa degli Autori - La Pagoda Un concerto di Canio Loguercio concluderą la serata Ingresso libero
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Venice Nights LE COSE BELLE di Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
Prima mondiale Italia 2012, 80', HD, dvcam, Super 8, colore fotografia Giovanni Piperno montaggio Roberta Cruciani, Paolo Petrucci suono Max Gobiet, Daniele Maraniello, Marco Saveriano con Enzo della Volpe, Fabio Rippa, Adele Serra, Silvana Sorbetti produttore Donatella Botti, Antonella Di Nocera Agostino Ferrente, Donatella Francucci, Giovanni Piperno produzione Bianca Film, Parallelo 41, Pirata M.C., Point Film A Napoli il tempo non esiste: è una credenza popolare, una superstizione, una scaramanzia, un trucco, una canzone. Il tempo si passa ad aspettare, e poi, all'improvviso, a ricordare. Ma allora, le cose belle arriveranno? O le cose belle erano prima? «Quattro vite a confronto nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata di oggi. La fatica di diventare adulti attraverso gli occhi di quattro ragazzi napoletani: Fabio ed Enzo, due maschietti dodicenni ancora bambini, e Adele e Silvana, due signorinelle quattordicenni. Quattro sguardi pieni di bellezza, tristezza, ironia, ingenuità, cinismo. E soprattutto radiosi di quella luce speciale che solo a quell'età possiede chi ancora sogna le cose belle. Ma già allora, nel '99, quando girammo Intervista a mia madre un documentario per la televisione che voleva raccontare dei frammenti di adolescenza a Napoli, i nostri quattro protagonisti ostentavano scaramantico disincanto: perché la catastrofe, sempre in agguato nella loro città, è una minaccia nonché un alibi che rende le vite dei napoletani immobili, e loro lo sapevano, per istinto e per educazione. Dieci anni e tre sindaci dopo, passando dal "rinascimento culturale" che attirava artisti da tutto il mondo, alla Gomorra raccontata da Saviano, siamo tornati a filmarli, inseguendoli per un arco di tre anni: nel 2012, alle cose belle, i nostri ragazzi non credono più: forse sono già passate. O forse le cose belle non vanno cercate né nel futuro e né nel passato, ma in quel presente vissuto con la straziante bellezza dell'attesa, dell'incerto vivere alla giornata, della lotta per una esistenza dignitosa: nuotando talvolta controcorrente e talvolta lasciandosi trasportare». (Agostino Ferrente e Giovanni Piperno) Agostino Ferrente (Cerignola, Italia, 1971) produce e dirige i corti Poco più della metà di zero (1993) e Opinioni di un pirla (1994). Nel 1997 con Giovanni Piperno realizza Intervista a mia madre (1999) e Il film di Mario (1999-2001). Nel 2001, insieme a una decina di complici, fonda a Roma il gruppo "Apolloundici" con il quale crea L'Orchestra di Piazza Vittorio, protagonista nel 2006 del documentario omonimo premiato in numerosi festival. Con Mariangela Barbanente è ideatore del progetto OPV i Diari del ritorno, i cui primi due episodi pilota sono diretti da Alessandro Rossetto e Leonardo Di Costanzo. Con Andrea Satta e i Têtes de Bois realizza il videoclip di Alfonsina e la bici (Premio Speciale P.I.V.I.) con la partecipazione di Margherita Hack. Giovanni Piperno (Roma, Italia, 1964) dopo le collaborazioni con Terry Gilliam, Martin Scorsese, Nanni Moretti, Giuseppe Rotunno, Dante Spinotti, Giuseppe Lanci, John Seale, Janusz Kaminski, Roger Deakins, come assistente operatore, dirige numerosi documentari tra i quali Intervista a mia madre, Il film di Mario e L'esplosione, vincitore del Torino Film Festival 2003. CIMAP! centoitalianimattiapechino, partecipa al Festival di Locarno nel 2008 e l'anno seguente vince il premio Libero Bizzarri. Nel 2010 Il pezzo mancante, ottiene il premio Cinema Doc al Festival di Torino.
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