Svezia 2012, 88', 35mm, colore
sceneggiatura Jesper Ganslandt
fotografia Linda Wassberg
montaggio Johan Bjerkner, Emil Stenberg, Anna Ivanova
musica Fredrik Emilson
suono Tobias Rönnertz, Robert Leib
scenografia Catharina Nyqvist Ehrntooth
costumi Denise Östholm
interpreti Marie Göranzon (Sigrid), Carolina Gynning (Elin)
Helena af Sandeberg (Katarina), Alexandra Dahlström (Lova)
Olle Sarri (Janne), Alva Springfeldt (Lovisa), Tindra Rohbrahn (Elsa)
Jonathan Silén (Håkan), Christian Fiedler (signore anziano)
Zoltan Bajkai (guardia), Steve Kratz (dottore)
Francoise Fournier (amica di Sigrid), Ida Therén (modella)
Maria Hedborg (donna alla mostra canina)
produttore Jesper Kurlandsky
produzione Fasad AB
coproduttore Jessica Ask, Gunnar Carlsson, Helena Sandermark
coproduzione FILM i VÄST, SVT, Dagsljus AB
vendite internazionali TrustNordisk
Filmbyen 28, 2650 Hvidovre, Denmark
Tel +45 3686 8769
ufficio stampa Charles McDonald
Tre sorelle allo sbando e in crisi si riuniscono nella loro casa d'infanzia per celebrare il compleanno della madre. Ma i festeggiamenti finiscono presto e i conflitti repressi vengono in superficie. Le vecchie ferite si riaprono, segnando la nascita di una nuova famiglia.
«Sono molto attratto dalla fiaba, dal fantastico, dal giocoso. Nei miei film precedenti, dominava il realismo. Così ho pensato che la cosa più rischiosa che potessi fare in questo momento fosse realizzare un film che ampliasse gli orizzonti. (...) Non volevo che un patriarca facesse parte di questa storia, ero molto più affascinato dall'idea di donne che sanno cavarsela da sole. La sorella maggiore buona, l'irrefrenabile madre matriarcale, la sorella di mezzo un po' folle senza peli sulla lingua e la sorella più giovane, smarrita e sempre un passo indietro. Volevo girare una cosa che trovassi bella. Tendiamo immediatamente a riconoscere una cosa bella. In questo senso, il film è come la vita, è un'istantanea. Un'immagine, nella quale vediamo molti strati. Sappiamo ciò che vogliamo. Conosciamo ciò che troviamo bello. Ma questo non basta. Vogliamo vedere al di là di quegli strati, per individuare le crepe. È così che queste donne iniziano a disintegrarsi. Voglio analizzarle nei minimi dettagli. Sotto tale aspetto, il film è più grande di me. Si è trasformato in un film d'autore sulla famiglia. Un'opera su tre sorelle che competono per l'amore della madre. Lasciamo quindi che il sipario venga calato». (Jesper Ganslandt)
Jesper Ganslandt (Falkenberg, Svezia, 1978) si laurea in Filosofia nel 1999. Si trasferisce a Stoccolma nel 2000 dove scrive la sceneggiatura della sua opera prima, Farväl Falkenberg, realizzata da autodidatta nel 2006, e selezionata alle Giornate degli Autori e al Festival di Toronto. Il film riceve numerosi riconoscimenti nei festival internazionali e viene candidato a rappresentare la Svezia agli Oscar. Nel 2008 dirige il documentario musicale Skinnskatteberg e il corto Jesper Ganslandt's 114th Dream, due sperimentazioni che lo aiutano a evolversi come autore distaccandosi dall'immagine che si era costruito con la sua opera prima. L'anno seguente realizza con Martin Degrell un altro documentario, Filmen jag inte pratar om längre (The Film I'm No Longer Talking About). Il 2009 è anche l'anno del suo secondo lungometraggio, Apan, nuovamente presentato alle Giornate degli Autori e al Festival di Toronto.