Jung lavora presso l'obitorio, con il compito di ricomporre i cadaveri. Mentre svolge con grande maestria le sue mansioni quotidiane che consistono nel pulire e vestire i morti, deve combattere una battaglia personale contro la tubercolosi e l'artrite. Massicce dosi di medicine si aggiungono così alla passione e alla nobiltà che lui associa al suo lavoro. E la sua vita diventa una combinazione tra realtà e fantasia, con i cadaveri che diventano degli amici e dei modelli per la sua immaginazione. «Attraverso la figura di un gobbo di nome Jung, fin dalla nascita gravato dal peso del dolore, e quella dei vari personaggi che lo circondano, ognuno con i propri traumi, ho voluto raccontare il fardello della vita che gli uomini si trascinano dietro, in forma di "fantasia grottesca"». (Jeon Kyu-hwan)
Jeon Kyu-hwan (Seoul, Corea del Sud, 1965) debutta nel 2008 con Mozart Town, invitato in numerosi festival, tra cui quello di Tokyo, e primo capitolo di una trilogia dedicata alla città, al paesaggio urbano e all'umanità metropolitana. Animal Town è il secondo film della serie, selezionato, tra gli altri, al Festival di San Sebastian e a quello di Torino. Chiude la trilogia nel 2010 con Dance Town, presentato in concorso al Festival di Hong Kong e alla Berlinale (Panorama). Prima di realizzare The Weight, dirige From Seoul To Varanasi quarto lungometraggio, selezionato al Festival di Pusan e nuovamente alla Berlinale sempre nella sezione Panorama.