Crawl racconta la storia d'amore appena nata tra Martin, un giovane che vive di lavori precari e piccole rapine, e Gwen una nuotatrice che si allena scrupolosamente tutti i giorni in alto mare. La loro vita cambia quando lei rimane incinta e lui viene accusato di omicidio.
«Crawl consiste al tempo stesso in una storia familiare e in una storia d'amore, o piuttosto in due storie d'amore, nel miracolo della nascita, nel perpetuarsi dei rituali e, ancora, in un film sulla responsabilità, la presa di coscienza che è necessario farsi carico della vita, che è inutile credere di poterle sfuggire, di sottrarsi all'onere che comporta. Perché in fin dei conti è proprio di questo che si tratta, di questo oscillare, dell'evoluzione inesorabile di un giovane verso il momento in cui dovrà prendere coscienza che si sta allontanando troppo, che non può continuare ancora per molto a sbandare senza ferire le persone che ama e senza perdere se stesso. In Bretagna ci sono un'infinità di personaggi come Martin: lacerati, turbolenti, inafferrabili, passano il tempo a far fesserie nei bistrot e diventano impercettibilmente da giovani ribelli a vecchi alcolizzati. Quali ferite li hanno portati a questo punto? Com'è possibile che sia così difficile per alcuni identificare il proprio percorso? È una difficoltà che mi colpisce profondamente, al punto tale da spingermi a raccontare con entusiasmo questo lento processo di apertura da parte di un uomo che prende il volo, salvato dall'amore». (Hervé Lasgouttes)
HervéLasgouttes (Montmorency, Francia, 1963) si laurea presso l'Ecole Nationale des Arts décoratifs. Nel 2000, dirige il suo primo cortometraggio, Un Arabe Ouvert, vincendo il Grand Prix del Festival di Vendôme. Il film segna anche l'inizio del sodalizio con lo sceneggiatore Loïc Delafoulhouze. Una collaborazione che prosegue con Elle ou une autre (2002), 220 bonnes raisons (2005), Crazy Glue (2007), e con la realizzazione del primo lungometraggio, Crawl.