12/08/2018

La donna pugile risponde all’allarme rosa contro Venezia

Le Giornate degli Autori rispondono all'allarme lanciato dalle associazioni e networks dell'audiovisivo al femminile che criticano l'assenza di quote rosa nella selezione della 75. Mostra di Venezia e schierano a difesa la "donna pugile" del loro manifesto di quest'anno. L'allarme rosa è stato lanciato dalla European Women's Audiovisual Network e sostenuto da Women in Film & TV International, WIFT Nordic, WIFT Sweden e dallo Swiss Women's Audiovisual Network.
«La critica - dicono alle Giornate degli Autori (sezione indipendente nell'ambito della Mostra di Venezia) - merita attenzione ma anche qualche precisazione». Nell'anno del trionfale hashtag #metoo bisogna fare i conti con la scia che ha lasciato il movimento femminista più potente di questo millennio: puntati i riflettori sulle molestie, c'è una nuova cultura da ricostruire perché il ruolo della donna venga riconosciuto senza discriminazioni. Le Giornate 2018, con l'immagine di una boxeur dai guantoni rossi che guarda dritto in faccia il suo obiettivo senza per questo rinunciare alla sua femminilità, propongono una selezione che del femminile fa la sua forza, con autrici da Paesi e ambienti assai vari, culture diametralmente opposte che devono lavorare insieme per lo stesso obiettivo di riconoscibilità della parità di genere. Le autrici delle Giornate vengono quest'anno dall'Arabia Saudita, dalla Cina e dal Belgio, Brasile, Francia e Germania, sono iraniane, israeliane, italiane e statunitensi.
«C'è una motivazione reale e urgente - osserva il delegato delle Giornate degli Autori, Giorgio Gosetti - nell'affermazione delle organizzazioni femminili che reclamano visibilità per un cinema sempre più importante e diffuso, quello che deve la sua arte alla creatività femminile. Ma la Mostra di Venezia, quest'anno proprio grazie alle Giornate degli Autori, non può certo essere messa sotto processo: da sette anni, in collaborazione con Miu Miu, organizziamo gli "Women's Tales", tre giorni di proiezioni e dialoghi con grandi personalità dell'universo audiovisivo mondiale tra arte, industria, giornalismo, letteratura. Sono ormai sedici i film brevi firmati da affermate o emergenti registe che compongono la collezione di "Women's Tales" e i nuovi due (diretti da Dakota Fanning e Haifaa Al-Mansour) verranno presentati il 2 settembre nella nostra selezione ufficiale. Ma soprattutto sei dei dodici lungometraggi in concorso alle Giornate 2018 sono firmati da registe e ben nove figurano nella nostra selezione. La creatività femminile è dunque regina a Venezia. Questa volta come tante altre. E proprio per questo voglio sottoscrivere il pensiero del direttore Alberto Barbera: il cinema non è questione di quote rosa e i film non si scelgono in base al sesso dei registi. Ma la forza e la creatività delle donne non teme confronti e proprio questa Mostra saprà confermarlo».
L'appuntamento più importante non sarà tra le polemiche sulle assenze, ma nelle sale del Lido dove apprezzare chi merita di far parte del gioco festivaliero, a cominciare da Claire Burger che presenta il suo C'est ça l'amour in apertura delle Giornate.