03/09/2018

Nota informativa sul copyright

Le industrie creative e culturali in Europa producono 536 miliardi di euro l'anno e danno lavoro a 12 milioni di persone. Questo patrimonio deve essere tutelato dal Parlamento. I creatori, dagli editori e media, agli artisti sono al momento bloccati in una situazione di stallo globale contro le piattaforme per il controllo degli introiti online. Sostenere i loro diritti sui contenuti da loro prodotti e pubblicati online è cruciale per tutelare la creatività e una stampa libera e indipendente.
La proposta della commissione JURI è una buona base di partenza per i negoziati interistituzionali. Il testo infatti rafforza la posizione negoziale di editori e giornalisti nei confronti di aggregatori di notizie come Google News. Aiuterà inoltre gli artisti a pubblicare le loro opere online con un compenso più equo per il loro lavoro, grazie ad un controllo più incisivo delle violazioni dei diritti d'autore.
Riassunto sull'iter e le prospettive della Direttiva
La bozza di direttiva sul diritti d'autore stabilisce nuove norme per rafforzare i diritti dei creatori le cui opere sono disponibili su internet e per proteggere in modo più efficace la creatività europea.
L'articolo 13, in particolare, richiede alle piattaforme online come You Tube o Instagram di usare, in modo appropriato e proporzionato, delle tecnologie di controllo per evitare che gli utenti possano pubblicare materiale coperto da diritto d'autore.
Il 20 giugno scorso, la Commissione JURI del Parlamento europeo ha integrato la proposta della Commissione con l'aggiunta nell'articolo 13 della richiesta alle piattaforme online di stilare accordi sulle licenze con i portatori di interesse prima della pubblicazione di contenuti.
Il testo adottato da JURI comprende anche l'introduzione del cosiddetto "diritto di vicinato" per la stampa. Questa misura porterebbe giganti del web come Google, Microsoft e altri a pagare gli editori per pubblicare notizie e ritagli di notizie.
La bozza di report di Axel Voss (DE, EPP) è stata votata in JURI con una maggioranza risicata sugli articoli più contestati.
Subito dopo il voto in Commissione JURI, una intensa attività di lobbying e una quantità notevole di petizioni online,email e tweet hanno messo in allarme i cittadini sui presunti effetti che avrebbe portato la normativa, sia danneggiando la creatività europea sia andando a ledere il diritto di accesso a un internet libero.
Il dibattito precedente il voto in Plenaria si è focalizzato su due punti:
-Articolo 11, o il cosidetto "diritto di vicinato" per gli editori, che porterebbe Google, Microsoft e altri a pagare gli editori per pubblicare notizie e ritagli di notizie.
-Articolo 13, o il cosiddetto filtro obbligatorio che richiede alle piattaforme online di dotarsi di filtri per prevenire gli utenti dal pubblicare materiale soggetto a diritto d'autore, o in alternativa a cercare accordi per ottenere license per pubblicare i contenuti.
Il 5 luglio, la Plenaria ha votato contro il mandato a JURI per iniziare le negoziazioni interistituzionali, con solo 40 voti di scarto (278 SI, 318 NO, 31 Astenuti).
In accordo con le regole procedurali del Parlamento, il dossier è stato messo all'ordine del giorno della Plenaria di settembre. Il voto è previsto per il 12 settembre.
Stato dell'arte prima del voto
Il relatore sta preparando alcuni emendamenti di compromesso. La scadenza è fissata al 5 settembre.
Il risultato del voto è ancora incerto. Ogni gruppo politico è diviso. Molti MEP voteranno seguendo linee nazionali, non di partito.
Francesi e spagnoli sono compatti trasversalmente ai gruppi. Dovrebbero sostenere la linea del relatore.
I parlamentari tedeschi del PPE sono in favore, i tedeschi socialisti e liberali sono contrari.
Gli italiani del PPE e alcuni S&D sono a favore. Ma 5stelle e Lega, aderenti ai gruppi EFDD e ENF, sono contrari.
La maggior parte di polacchi, svedesi e estoni sono contrari al testo elaborato da JURI.
Posizione dei portatori di interesse
I rappresentanti delle industrie creative (Impala, IFPI, GESAC, CISAC, etc.), artisti come Paul McCartney, Placido Domingo, James Blunt, Francis Cabrel e la Filarmonica di Vienna, press publishers e giornalisti stanno sostenendo attivamente il testo della commissione JURI che fornisce garanzie e tutele maggiori per i detentori di diritti d'autore.
I giganti del web (Google, Apple, Facebook, Amazon) e i militanti per internet libero stanno agendo contro la proposta di JURI. Gli attivisti in particolare, sostengono che stabilire un filtro online potrebbe portare a una restrizione della libertà di Internet.

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• Nota copyritght
• 165 European screenwriters and directors call on the European Parliament to adopt the Copyright Directive