Jayro Bustamante (Guatemala, 1977) è nato in una comunità per gran parte di origine Maya, sulle rive del Lago Atitlan. Da regista, ha iniziato a lavorare in pubblicità. Si è poi trasferito a Parigi per continuare a studiare regia presso il CLCF (Conservatoire libre du cinéma français), e a Roma per frequentare i corsi di sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tornato in Guatemala, ha fondato la sua società di produzione, La Casa de Producción, con la quale ha realizzato i suoi primi lavori e il suo lungometraggio d'esordio, Ixcanul. Con questo film ha ottenuto nel 2015 oltre sessanta riconoscimenti in festival internazionali, tra cui il premio Alfred Bauer alla Berlinale. L'anno successivo ha istituito all'interno della sua casa di produzione (e per la prima volta in Guatemala) un dipartimento di distribuzione per il cinema d'autore e uno per la promozione dei propri artisti all'estero, ottenendo contratti in Messico e a Hollywood, come nel caso di María Mercedes Coroy. Nel 2017 ha creato La Sala de Cine, la prima sala guatemalteca dedicata ai film indipendenti.
«Questo film mescola diverse storie: le uccisioni durante la guerra civile in Guatemala, la vicenda dell'ex presidente Efraín Ríos Montt condannato per genocidio e poi salvato dall'annullamento della sentenza, i crimini contro l'umanità nel caso di Sepur Zarco, la schiavitù domestica e sessuale delle donne native, la misoginia, il classismo, la religiosità, il misticismo e il realismo magico. Tutti questi elementi creano un amalgama di suspense e terrore, che arriva a superare quello del mito [della Llorona - ndr]. Avevo bisogno di catturare l'interesse internazionale, ma soprattutto quello della mia gente, e così ho iniziato questo viaggio partendo dalle paure della mia infanzia per arrivare a quelle nuove da adulto, e al mio interesse per la narrazione. Una denuncia fatta attraverso il cinema come intrattenimento ma senza mai perdere di vista quello che universalmente viene definito come cinema d'autore». [Jayro Bustamante]