05/09/2021
Sabina Guzzanti, Federica Di Giacomo e Marta Nieto, dentro ai palazzi, fuori dal mondo
È tra Roma e la Spagna il viaggio delle Giornate degli Autori in questo 5 settembre. Ci accompagnano la filmmaker Federica Di Giacomo, l'attrice e autrice Sabina Guzzanti e l'attrice Marta Nieto, Coppa Volpi alla Mostra di Venezia nel 2019 con Madre di Rodrigo Sorogoyen.
Federica Di Giacomo, dopo la vittoria a Orizzonti con Liberami (2016), torna a Venezia con l'evento speciale Il palazzo, «un microcosmo di rara libertà creativa ma completamente avulso dalla realtà», nelle parole della regista. Sabina Guzzanti racconta, quasi come in un atto politico, il disagio ma anche la creatività di uno dei centri sociali più multietnici di Roma nel documentario Spin Time - Che fatica la democrazia! in programma alle Notti Veneziane. Marta Nieto è la protagonista del film in concorso Tres, il secondo lungometraggio di Juanjo Giménez, regista catalano arrivato alla cinquina degli Oscar con il suo cortometraggio Timecode, Palma d'Oro a Cannes nel 2016.
Sono tre storie molto diverse che raccontano tre realtà fuori dal mondo, isolate nei luoghi all'interno dei quali vengono filmate.
Juanjo Giménez con Tres ci porta dentro la testa e le emozioni della sua protagonista, una sound designer che, a causa di una patologia misteriosa, è all'improvviso estranea al suo quotidiano fatto di rumori e sincronizzazioni, una metafora che allude alla difficoltà di essere in sintonia con il mondo circostante, a quel malessere che non ti fa essere in tempo con ciò che ti accade intorno. Un film che racconta l'alienazione attraverso il soprannaturale ma senza effetti speciali, solo effetti sonori e rumori dopo lunghi istanti di silenzio.
Il gruppo di amici romani che vivono ne Il Palazzo di Federica Di Giacomo hanno tutto, sono cinquantenni che partecipano al film della loro vita che è una gabbia dorata a pochi passi da San Pietro, amici che vivono in una sorta di comune per privilegiati che riflettono su se stessi. Sembrerebbe quasi una reinterpretazione italiana (e documentaria) de Il grande freddo di Lawrence Kasdan; nel palazzo possono concedersi il lusso dei rimpianti, qui si infrangono i sogni e il giovanile desiderio di cambiare il mondo.
Sabina Guzzanti racconta un altro interno romano in tutt'altra condizione sociale: 180 famiglie di indigenti che occupano un palazzo di diciassettemila metri quadri. Lo Spin Time è uno spazio eclettico e multietnico passato alle cronache nel 2019 per l'interruzione della fornitura energetica, ripristinata alcuni giorni dopo per volontà dell'elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, che riattaccò la luce sentendo «il dovere di compiere un gesto umanitario». Un luogo che è un esperimento politico e sociale nel quale, come ci mostra Sabina Guzzanti, si svolge uno spettacolo con regole e finalità del tutto particolari. Una realtà di cui mai avremmo immaginato l'esistenza, che sembra tanto lontana eppure familiare.
Le Giornate degli Autori salutano Picchio: una giornata per Libero De Rienzo, amico indimenticabile, genio e talento, attore e autore che non ha avuto il tempo di contenere tutta la sua arte in una vita troppo breve. L'appuntamento è alle ore 16.00 in Sala Laguna, con Emanuele Trevi, Marcella Mosca, Boris Sollazzo, Marco Ponti, Andrea Paris, Matteo Rovere, Michele Riondino e Stefano Sardo.
Infine sbarcano al lido il Milano Film Network, la rete dei festival di cinema di Milano, che presenta le attività della sua piattaforma industry, creata a sostegno del giovane cinema italiano indipendente (ore 17.00, Casa degli Autori - Spazio incontri) e i corsivi satirici di Enrico Caria con le vignette di Stefano Disegni per l'incontro Ricordati che devi ridere (ore 18.30, Isola Edipo - Spazio GdA).