05/09/2021
Tutte le voci dell'inclusione tra il Lido e il Teatro Goldoni
La seconda settimana al Lido inizia con un nuovo capitolo per le Giornate degli Autori. Sono tanti gli autori, diverse le provenienze e i loro film sono paragrafi di una giornata che parla di inclusione. Ci sono registi affermati come Michael Winterbottom e Michele Placido, talenti esordienti come il siriano Ameer Fakher Eldin (in Concorso con Al garib), uno sceneggiatore che debutta alla regia (Stefano Sardo con Una relazione), attori molto amati come Guido Caprino e Michele Riondino e persino i sogni di Fellini. E poi una documentarista israeliana che indaga la promessa non mantenuta per molti ebrei alla nascita dello stato di Israele e il fiore all'occhiello della musica italiana nel mondo, Andrea Bocelli, tra i protagonisti di Isolation, film in cinque episodi che vedremo a teatro dall'altra parte della laguna.
Un programma ricco di appuntamenti, proiezioni e incontri tra la Selezione Ufficiale in Sala Perla, le Notti Veneziane nella Sala Laguna e il Teatro Goldoni. Per il secondo anno consecutivo, il teatro più antico di Venezia, apre le sue porte alle Giornate degli Autori e Isola Edipo per una programmazione speciale dedicata a tutto il pubblico.
Con il film in concorso alle Giornate l'attenzione è rivolta alla Siria grazie all'esordiente Ameer Fakher Eldin che con Al garib presenta il primo lungometraggio prodotto nelle Alture del Golan. Un film la cui priorità non è tanto quella di raccontare la guerra che circonda il protagonista (i bombardamenti restano sullo sfondo), quanto la sua guerra interiore. La distinzione tra gli ebrei europei e quelli provenienti dai paesi arabi nello stato di Israele alla sua fondazione è invece il tema del documentario Mizhrahim - Les oubliés de la terre promise di Michale Boganin che ci conduce in un on the road tra passato e presente e indaga le ragioni di questa discriminazione proprio nella terra che era stata promessa senza distinguo.
Alle Notti Veneziane (in Sala Laguna) Stefano Sardo, uno degli sceneggiatori italiani più attivi di questa generazione, in veste di regista. Dopo le sceneggiature de La doppia ora di Giuseppe Capotondi (2009), Il ragazzo invisibile di Salvatores (2015 e il sequel del 2018) e la storia di Roberto Baggio de Il divin codino, opera seconda di Letizia Lamartire (su Netflix), debutta alla regia con Una relazione. Nessun cambiamento è, né può essere indolore e la fine della storia d'amore del film d'esordio di Sardo (anche grazie alla bravura di Guido Caprino e Elena Radonicich) lo racconta con suggestioni e molto realismo. Nel cast del film anche Libero De Rienzo in una delle sue ultime interpretazioni.
Il meraviglioso Teatro Goldoni di Venezia si trasforma in cinema per un pomeriggio di film e incontri. Isolation, opera collettiva sugli stati d'animo del lockdown del 2020 sarà accompagnato dai registi Julia von Heinz, Jaco Van Dormael, Olivier Guerpillon e Michael Winterbottom (oltre che da Bocelli). Nella mattinata, gli stessi registi - in Sala Laguna al Lido - incontrano la stampa e la giuria dei 27 giovani europei delle Giornate degli Autori per raccontare questa esperienza in una masterclass. Nello spirito dell'inclusione ascolteremo le loro voci che tra provenienze e lingue diverse mettono al centro il cinema.
I nostri fantasmi è l'opera prima di Alessandro Capitani. Michele Riondino è Valerio, un uomo a cui la vita ha tolto tutto all'improvviso. Per andare avanti decide di «trasformare il presente in un gioco con la vana speranza di proteggere suo figlio dal mondo esterno», nelle parole del regista. Un film che della resilienza fa la sua poetica e delle favole una valida alternativa. In una giornata-omaggio al cinema in tanti dei suoi colori chiude il cerchio Federico Fellini. Con Fellini e l'ombra di Catherine McGilvray scopriamo che dietro la magia del maestro c'era un grande segreto, rintracciabile nei suoi film come nel suo rapporto con il suo analista junghiano. A condurre questa scoperta è Claudia, una documentarista portoghese interessata a fare un film su di lui che ci ricorda che il sogno per Fellini è l'unica realtà autentica.