06/09/2021
Il saluto di un uomo libero
Erano in tanti ieri, in una Sala Laguna occupata in ogni ordine di posti, a salutare Libero "Picchio" De Rienzo perché anche nell'incalzare di incontri, red carpet, proiezioni, non era possibile che la sua figura, la sua genialità, il suo calore umano non fossero protagonisti alle Giornate degli Autori e alla Mostra del Cinema.
Per salutarlo si sono ritrovati a Venezia il suo primo regista, Marco Ponti (Santa Maradona), il critico Boris Sollazzo, l'amico e produttore Andrea Paris, Matteo Rovere (produttore della trilogia di Smetto quando voglio), lo scrittore Emanuele Trevi, il regista Stefano Sardo (che lo ha tra gli interpreti di Una relazione). A coordinare i loro ricordi per le Giornate degli Autori il regista Giacomo Durzi, mentre Giorgio Gosetti ha portato il saluto di tutta la Mostra a questo inimitabile genio ribelle del cinema italiano. In sala c'era anche Fiore De Rienzo, il padre di Libero che tutti i partecipanti affiancheranno nell'impegno a restaurare e conservare l'unico film scritto e diretto da Picchio (Sangue) e a dare continuità al suo progetto di libera rassegna cinematografica a Procida.
Una strana e vitale energia attraversava la Sala mentre sullo schermo scorrevano le sequenze di alcuni degli oltre quaranta film in cui Libero De Rienzo ha lasciato le tracce del suo talento: come se il suo spirito accompagnasse ancora una volta parole e immagini che, come nella vita, testimoniavano la sua timida e appassionata fame di idee, cultura, impegno, progettualità. Picchio era un fiume costante di idee che obbligavano tutti, ogni volta, ad alzare l'asticella della creatività. Ma ciò che oggi ci lascia è prima di tutto una fame di vita e d'invenzione che questo ragazzo ribelle, scomparso davvero troppo giovane, nutriva con una timida e inesauribile generosità incalzante. Il suo ricordo non finisce certo cin l'appuntamento di ieri. Picchio non ci lascerà soli per tanto tempo ancora.