Con questo film Jesper Ganslandt conferma la sua cifra d'autore, in senso assoluto. Dopo Farewell Falkenberg, sorprendente per il suo realismo e la sua finezza nel descrivere l'amicizia di un gruppo di giovani uomini sospesi tra l'adolescenza e la maturità, è venuto Apan, dramma intimista, brutale e conciso che trascina lo spettatore, quasi senza respiro, nella corsa finale di un uomo che riversa sui suoi cari un'ansia mortale. Adesso Ganslandt ha scelto la cifra della commedia, anche se dal gusto dolce-amaro. E rende omaggio alle donne, una madre con tre figlie: quattro personaggi in cui si alternano emozione, ironia e talvolta odio. Il suo sguardo sull'universo femminile e l'amore che gli dimostra, mi fa pensare a Almodovar e Ozon, autori capaci di sorprendere ogni volta. Jesper Ganslandt è il primo regista scelto per tre volte dalle Giornate, e non ha ancora finito di sorprenderci. (Sylvain Auzou)