Alla presenza di
Ugo Gregoretti (impegnato anche la sera con la proiezione "Corsara",
Le Tigri di Mompracem),
Tatti Sanguineti,
Italo Moscati e
Luigi Barletta e con gli interventi di
Citto Maselli e
Felice Laudadio presenti in sala, si è svolta presso la Casa degli Autori - La Pagoda, nel pomeriggio di ieri la presentazione dei libri
Scritti scostumati. Per uno zibaldone gregorettiano edito da Guida e curato da Luigi Barletta che ha raccolto, dopo un'accurata ricerca negli archivi di tutta Italia, una lunga serie di scritti, articoli, necrologi comici firmati nei lunghi anni di carriera dal maestro Gregoretti; e
La storia sono io (con finale aperto) riedizione editata da Gregoretti stesso, dell'autobiografia uscita nel 2005 per Aliberti, in cui il maestro racconta aneddoti e storie della sua lunga vita e carriera di «giornalista, autore teatrale e televisivo, regista, attore, sempre uomo d'alto impegno intellettuale e civile» come recita la dedica del Premio Ilaria Alpi ricevuto nel 2009.
Un brillante scorrere di ricordi ha animato la discussione che ha visto i registi e i giornalisti passarsi il microfono rievocando a quattro voci gli eventi del Sessantotto alla Mostra del Cinema e della lunga e estremamente varia carriera di questo «Gian Burrasca adulto - così lo ha definito Sanguineti -, di cui vediamo solamente le emozioni esterne e non possiamo conoscere quelle molto più forti che lo animano dall'interno. Impertinente, diverso, sempre con qualche problema in casa, ma pronto a mettere tutto in burla. Un Gian Burrasca cresciuto e maturato che ha raccontato il Novecento italiano in modo completamente nuovo». (Valentina Babini)