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27/08/2013 L'arbitro
I fischi, in una sala cinematografica, sono un brutto segno. E vale anche per il campo da calcio, siano essi quelli dei tifosi o degli arbitri. Uomini soli i direttori di gara, strozzati dal potere e dalla fama, che sfiorano e vivono di luce riflessa, giudici che, in quanto tali, in Italia insultiamo. Per sport e non solo. Paolo Zucca ricopre di poesia, commedia e gioco l'epopea di uno Stefano Accorsi forse mai così bravo, irriverente, libero. Lo fa con il bianco e nero, con coreografie sul campo quasi disneyane, con una scrittura più efficace di un modulo di Mourinho, con una regia lucida ed efficace. Schiera in campo alcuni attori sconosciuti, altri sottovalutati e un paio d'assi. Così si costruiscono le squadre da scudetto. Ma non fatevi ingannare: qui il calcio è solo un (pre)testo, per prendere la vita di punta. [Boris Sollazzo]
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