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30/08/2013 May in the Summer
Il mio complicato pazzo matrimonio ad Amman. Sposarsi è molto, troppo complicato da fare in due, figuriamoci se ci va di mezzo la famiglia. Non quella che stai costruendo, ma quella che ti ha costruito. Perché due identità, il retaggio del passato e le speranze del futuro, si incontrano e contaminano, e il campo di questa battaglia sei tu. Una metafora dolorosa e vitale di un Medio Oriente schiavo di questa lotta tra visioni, storie e pregiudizi. May in the Summer è un ritratto emotivo e ironico, melodrammatico e profondo, di cosa voglia dire affrontare i propri demoni, a partire dalla madre convertita Hiam Abbass, stereotipo rovesciato in maniera geniale. Il talento purissimo di Cherien Dabis, una volta di più, permette alla cultura araba di scoprirsi e indagarsi attraverso il suo lato femminile, l'unico disposto a mettersi in discussione. Anche in un film che si veste da commedia romantica. [Boris Sollazzo]
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