Un nuovo talentuoso regista bulgaro, Milko Lazarov, si unisce al gruppo di nomi noti della regione balcanico-turca, acclamati per i loro film metaforici e pungenti, come Giorgos Lanthimos e Semir Kaplanoglu. Nel suo Alienation, la macchina da presa statica, fissa su un oggetto, e le immagini riprese in totale silenzio, sono ricche di suspense. È la visione di un mondo gerarchico, basato sullo sfruttamento degli altri. Un mondo profondamente corrotto. Uno degli esempi più eclatanti è quello del traffico di minori e dei genitori surrogati. Nella scena mozzafiato della nascita, la videocamera mostra il volto della donna, privo di gioia e soddisfazione. Il film è l'immagine di un inferno contemporaneo, pieno di persone di buone intenzioni. Il protagonista è mezzo greco e mezzo bulgaro, guidato da una personale filosofia: nonostante le azioni malvagie compiute, un uomo può restare buono. Ed è impossibile decidere se abbia ragione oppure no. Il volto dell'attore Stergioglou è affascinante, inquietante, ipnotico, enigmatico. [Tadeusz Sobolewski]