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Biancalisa NanniniÈ possibile imporre il documentario, inteso come genere cinematografico, all'attenzione generale attraverso l'aiuto dei festival? È quello che si sono chiesti ieri, alla Villa degli Autori, i partecipanti di
The winner is... I premi servono ai film documentari?, l'incontro che ha cercato di mettere un punto sulla situazione del cinema del reale in Italia.
Il dibattito ha preso spunto dalla decisione dell'Accademia dei David di Donatello di giudicare e premiare i documentari allo stesso modo dei film di finzione, ovvero con una sola modalità di votazione e presentando il migliore insieme ai vincitori di tutte le altre categorie.
Fra i relatori era presente anche il presidente della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, che ha parlato di quanto il suo progetto iniziale per il Festival sia stato lungimirante e di quanto abbia aiutato a far emergere un genere "ghettizzato" come quello del documentario.
L'incontro, cui erano presenti i rappresentanti di 100autori, Doc/it e ANAC, oltre a un discreto gruppo di documentaristi, ha voluto porre diverse questioni, fra cui quella della formazione di un grande pubblico in grado d'apprezzare il genere, il che permetterebbe ai film documentari d'usufruire di una grande distribuzione, in sala e in televisione.
I relatori, nonostante le problematiche riguardanti il genere, si sono comunque dimostrati ottimisti, convinti che i passi in avanti fatti in quest'ultimo periodo, grazie alla Mostra di Venezia, a festival come quello di Torino e alla passione che ogni giorno muove i cuori dei vari documentaristi, siano delle piccole ma importanti vittorie per portare il documentario nell'Olimpo dei generi cinematografici.