Israele, Germania, 2014, 93', colore, DCP
sceneggiatura Tal Granit, Sharon Maymon
fotografia Tobias Hochstein
montaggio Einat Glaser-Zarhin
musica Avi Belleli
scenografia Arad Sawat
interpreti Zeev Revah (Yehezkel)
Levana Finkelstein (Levana), Alisa Rozen (Yana)
Ilan Dar (Dr. Daniel), Rafael Tabor (Rafi)
produttori Talia Kleinhendler, Osnat Handelsman-Keren
Haim Mecklberg, Estee Yacov-Mecklberg
Thanassis Karathanos, Karl Baumgartner
Moshe Edery, Leon Edery
produzioni
Pie Films, 2Team productionsco-produzioni
Pallas Film
Twenty Twenty Vision, United King Filmscon il contributo di The Israel Film Fund
The Jerusalem Film and Television Fund
Reshet, Yes Satellite Television
MDM Mitteldeutsche Medienförderung
vendite internazionali Beta Cinema
Gruenwalder Weg 28d, 82041 Oberhaching, Muenchen, Germany
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Ufficio stampa Premiere
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Un gruppo di amici in una casa di riposo a Gerusalemme costruisce una macchina per l'eutanasia per aiutare un amico malato terminale. Quando comincia a spargersi la voce sull'esistenza di questa macchina, sempre più persone iniziano a cercare il loro aiuto e a quel punto il gruppo di amici si trova di fronte a un dilemma.
«Mita tova fa i conti con la separazione. Separarsi da chi si ama, separarsi da se stessi, separarsi dalla vita e il diritto di scegliere come concluderla. [...] Nel nostro processo di separazione da una persona cara, abbiamo scoperto che quando il corpo comincia ad abbandonarci, ma la mente rimane lucida, l'auto-ironia e lo humor restano il modo migliore per fare i conti con l'idea della morte. Nel nostro film proviamo ad affrontare problemi contemporanei, che sono spesso temi controversi». [Tal Granit & Sharon Maymon]
In modo perversamente brillante, il confine tra fede e miscredenza, tra Dio e uomo, in questo film diventa labile. Un gruppo di liberi pensatori si appropria del ruolo di Dio e crede in una Neverland, in un mondo migliore. È difficile da credere che una commedia sulla morte possa essere così piacevole, spiritosa e anche consolatoria. Ma questo ne è davvero l'esempio. E non dipende dal mero concetto di eutanasia, ma dal fatto che i personaggi sono sempre uniti, nella vita e nel momento di lasciarla. Solo un'anziana signora, che crede di poter parlare al telefono con Dio, è sempre troppo curiosa rispetto a ciò che può riservarle il futuro, anche se "non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane!" [Tadeusz Sobolewski]
SHARON MAYMON (1973, Ramle) si diploma alla Camera Obscura College of Arts di Tel Aviv. Dopo la regia di alcuni cortometraggi, dirige il suo primo lungometraggio, A Matter of Size, con Erez Tadmor. Il film viene invitato in molti festival internazionali e riceve numerosi premi. Nel 2006, insieme a TAL GRANIT (1969, Tel Aviv), diplomato al Sam Spiegel Film School, scrive e dirige Mortgage, vincitore del Best Drama Award al Festival di Gerusalemme. Il sodalizio prosegue nel 2009 con Laharog Dvora e nel 2012 con Hofesh Gadol. Nel 2010 si aggiudicano il Best Pitch Award alla Berlinale con la sceneggiatura di "My Sweet Euthanasia", da cui è tratto Mita Tova.
TAL GRANIT & SHARON MAYMON
2014 Mita Tova (The Farewell Party)
2012 Hofesh Gadol (Summer Vacation, short)
2009 Laharog Dvora (To Kill a Bumblebee, short)
2006 Mortgage (tv movie)
SHARON MAYMON
2009 Sippur Gadol (A Matter of Size)
2000 Holes (short)
1998 Do You Love Me? (short)