Il
Premio delle Giornate degli Autori giunge alla sua seconda edizione e approda al Lido con un ricco equipaggio. La giuria, composta dai giovani cinefili europei del progetto 28 Volte Cinema, sarà capitanata quest'anno da
Laurent Cantet: il regista francese, classe '61 e vincitore della Palma d'oro con
La classe, torna alle Giornate come presidente di giuria del Venice Days Award, assegnato l'anno scorso proprio al suo
Ritorno a l'Avana.
E mentre il Premio delle Giornate muove i suoi primi passi, il progetto 28 Volte Cinema si consolida quest'anno nella sua VI edizione, rilanciando la partnership delle Giornate degli Autori con il
Premio LUX del Parlamento europeo, con
Europa Cinemas e la collaborazione con
Cineuropa. Ciascuno dei ventotto giovani cinefili invitati quest'anno a Venezia (tutti in età compresa tra i diciotto e i venticinque anni) rappresenterà al Lido una sala cinematografica d'essai del proprio paese di appartenenza e confronterà il proprio punto di vista sul cinema con quello di ventisette ragazzi di altri paesi europei.
Gli incontri della Giuria verranno moderati da un ospite ormai di casa alle Giornate:
Karel Och, direttore artistico del
Festival di Karlovy Vary e membro del comitato di selezione del Premio LUX, guiderà i dibattiti aiutando i giovani giurati a inserire ciascuno dei film in Concorso nel proprio contesto cinematografico e stimolando gli incontri (e scontri) di opinioni.
Il gusto dell'analisi e del dibattito è stato la cifra caratterizzante delle scorse edizioni di 28 Volte Cinema e anche i candidati di quest'anno non mancheranno di animare la Villa degli Autori con il loro eterogeneo coro di opinioni. «Studio cinema all'università e non ho dubbio sul fatto che è questo che voglio fare nella vita. Sono una giovane donna, lesbica, sono creativa e coraggiosa e non ho paura di dire ciò che penso» avverte Katja dalla Svezia.
Studenti di cinema, lettere, storia dell'arte ma anche giurisprudenza e medicina, i partecipanti al progetto di quest'anno contano tra le loro fila anche musicisti e, naturalmente, tanti filmmaker. Insieme formeranno una giuria veramente paneuropea, guarderanno ai film della competizione da punti di vista differenti e con aspettative diverse ma tutti con una comune curiosità e rispetto.
«Credo che il cinema sia un modo per ritrovarsi e imparare qualcosa di nuovo sul nostro tempo, sulla nostra società e sugli altri», spiega Maarja, la candidata estone. Aušra, dalla Lituania, interrogata sul suo ruolo di giurata, risponde con sicurezza: «Un giurato valuta la rilevanza di un film nella società contemporanea. Deve capire se il materiale di cui quel lavoro è composto ha senso solo per il regista o può avere una risonanza più ampia. Grazie alla propria conoscenza della storia del cinema, deve poter valutare anche il grado di innovazione e le decisioni coraggiose che i registi mettono nelle loro opere».
L'undici settembre alle 10:30 verremo a conoscenza del verdetto, seguendo l'ultima riunione di giuria aperta al pubblico e trasmessa in diretta streaming.