di Fabio Patrassi
La cantante dell'anno secondo l'APRA music awards gioca pirandellianamente coprendosi il volto con una maschera: «Quando sono artista è diverso, quando mi presento come scrittrice mi scopro».
Giocando al tempo stesso tra l'apparire e il negarsi, di fronte al pubblico divertito della sala Tropicana dell'Hotel Excelsior, Sia svela il suo volto rivelando aspetti sconosciuti della sua vita e carriera.
I problemi con l'alcol l'hanno spinta fuori dalle scene per qualche anno fino al grande ritorno con il brano Chandelier nel 2015 che, con la vendita di dodici milioni di copie, l'ha consacrata definitivamente nel mondo musicale.
La cantante americana è legata al cinema su più fronti. Sposata con il regista Erik Anders Lang, si è cimentata nella regia del video del suo stesso brano Chandelier (Best Video 2014 secondo l'ARIA music awards), e rivela che curerà a breve la regia del suo primo film di finzione.
«Come cantautrice sono sicura di quello che faccio. Come regista non lo so ancora. Non sono una tecnica, mi piace creare processi, più che stare al pc».
«Questa è una caratteristica delle registe donne - continua ficcante l'amica attrice Whitney Cummings -. Un regista, seppur qualche volta incerto sul da farsi, preferisce far finta di avere la situazione sotto controllo. Una regista, invece, è alla continua ricerca di consigli».
Le parole dell'autrice della sitcom americana Whitney, che ha in cantiere con HBO una serie tv, si calano perfettamente nello spirito degli incontri Women's Tales, moderati da Penny Martin.
«Le cose cambiano rapidamente nel mondo televisivo. Di fronte a piattaforme come Amazon e Netflix, la televisione cerca di adeguarsi senza sosta ai nuovi gusti del pubblico».
Il cambiare se stessi per piacere a qualcuno non fa invece parte della personalità di Sia: «Chiunque da piccolo sogna di diventare famoso. Il vero artista è quello che, una volta raggiunta la tanto agognata celebrità, si accorge di essere rimasto la stessa persona che era da giovane, con le stesse paure e le stesse speranze».