Per il terzo anno consecutivo, il premio delle Giornate degli Autori,
Venice Days Award, viene assegnato da una giuria d'eccezione: i ventotto giovani europei di
28 Times Cinema. Il progetto, che giunge quest'anno alla sua settima edizione, è promosso dalle
Giornate degli Autori, dal
Premio LUX del Parlamento europeo e dal network di sale d'essai di
Europa Cinemas, con la collaborazione di
Cineuropa.
28 Times Cinema è nato nel 2010 dall'esigenza di coinvolgere e interrogare le nuove generazioni, percepite sempre più lontane dalla sala cinematografica e in generale dal cinema d'essai. In questi anni ventotto ragazzi tra i 18 e i 25 anni, ciascuno proveniente da un paese dell'Unione europea, sono stati invitati a Venezia per osservare da vicino il festival più antico d'Europa, arricchendolo con uno sguardo originale. Questa esperienza continua a dimostrare ogni anno l'interesse dei più giovani per il cinema indipendente, europeo e non. Il ventiquattrenne olandese Matthijs van der Veer non ha dubbi in proposito: «Il cinema d'essai viene considerato un prodotto vecchio e noioso. Riportarlo al centro della scena è il primo passo per riportarlo verso il pubblico».
La curiosità verso il nuovo anima da sempre i dibattiti che si svolgono alla Villa degli Autori. Per tenere unite le fila di una giuria così numerosa e varia presieduta dal regista
Bruce LaBruce, le Giornate degli Autori hanno preso in prestito il direttore artistico del
Festival di Karlovy Vary,
Karel Och, nel ruolo di coordinatore. «Non vedere l'ora di venire alla Mostra del Cinema significa per me non vedere l'ora di passare tempo con un gruppo di giovani appassionati di arte cinematografica le cui opinioni genuine sui film sono una boccata d'aria fresca insieme a un raro arricchimento».
Per quindici giorni, diciassette ragazze e undici ragazzi provenienti da tutt'Europa e accomunati dalla passione per il cinema, si confrontano su undici film in concorso per il Venice Days Award, nonché sui temi di maggiore attualità nella scena cinematografica europea. Si tratta di un gruppo assolutamente eterogeneo che conta al suo interno molti ragazzi appena usciti da scuola, studenti universitari di cinema e di animazione, giornalisti, blogger (quello di Adrià Guxens Chaparro vanta 400mila lettori) musicisti, attori, ma anche storici, ingegneri e tuttofare come il ceco Jakub Brych: di giorno commesso e lavapiatti, di notte proiezionista. Alcuni di loro sono già inseriti nel mondo dei cinema: l'ungherese Mónika Bajnóczi lavora da due anni come assistente editoriale con FIPRESCI, la francese Elvire Munoz firma sceneggiature per la televisione belga, Maj Rafferty (Danimarca) dirige e produce video musicali anche per grandi produzioni scandinave, la rumena Carla Fotea lavora nella casa di produzione fondata da Cristian Mungiu, Steven Armour (UK) cura il programma di corti a tema LGBT in uno dei principali cinema di Edimburgo mentre la svedese Clara Gower gestisce insieme ad altri tre volontari l'intera programmazione dell'unico cinema d'essai della sua città.
Da questo incrocio di passioni, culture, professioni e lingue diverse nascerà il verdetto decisivo che sancirà il vincitore della XIII edizione delle Giornate degli Autori.
Austria Luzia Johow
Belgio Tamar Cachet
Bulgaria Paraskevi Karageorgu
Cipro Polina Zelmanova
Croazia Matej Sudarić
Danimarca Maj Rafferty
Estonia Eva Liisa Sepp
Finlandia Linn Hielm
Francia Elvire Munoz
Germania Cora Frischling
Grecia Evangelos Dimopoulos
Irlanda Beth Hayden
Italia Bianca Ariani
Lettonia Patricija Marija Keisa
Lituania Vladas Rožėnas
Lussemburgo Kiyan Agadjani
Malta Sarah Chircop
Olanda David Evert Matthijs van der Veer
Polonia Kamil Klamut
Portogallo Isabel Pestana
Repubblica Ceca Jakub Brych
Romania Carla Fotea
Slovacchia Gregor Petrikovič
Slovenia Tomi Petek
Spagna Adrià Guxens Chaparro
Svezia Clara Gower
UK Steven Armour
Ungheria Mónika Bajnóczi