Quest'anno, alle Giornate degli Autori, c'è da credere nei numeri. Si comincia dal 13, contando le edizioni della sezione indipendente della Mostra di Venezia, un numero di buon auspicio per gli Autori che ne sono protagonisti e per tutti coloro chi li attendono al Lido di Venezia. Poi c'è il magico 7. Come le meraviglie, le virtù, ma anche i peccati. Sette sono le opere prime di questa selezione e altrettanti sono i film di donne, che in qualche caso coincidono, dentro e fuori il concorso per il Venice Days Award. Come i sette chakra, origine e fulcro delle energie, il numero 7 alle Giornate rappresenta le vigorose spinte del cinema, forze che agitano e descrivono i colori del mondo nel 2016.
«È un piacevole caso che siano così tanti gli esordi nella selezione di quest'anno, - afferma il direttore Giorgio Gosetti - non è nostra intenzione intralciare il lavoro che da molti anni svolge la Settimana Internazionale della Critica supportando le opere prime. La verità è che il nuovo cinema è una realtà che scalpita per venire alla luce e quest'anno l‘urgenza e la passione dei nuovi autori non poteva che condizionare anche le nostre scelte».
I Magnifici sette delle Giornate, sono storie trasversali che rappresentano l'urgenza del cinema mondiale di raccontare la realtà tesa nella quale viviamo, realtà che (purtroppo) non lascia spazio alla commedia, genere che quest'anno cede il passo agli altri. Film che raccontano il disagio (lo scandinavo
Sameblod), lo scontro tra mondi diversi e la difficoltà di scegliere (l'italiano
La ragazza del mondo e il croato-danese
Quit Staring at My Plate), la paura e la vendetta (
Hounds of Love dall'Australia e il colombiano
Pariente), i turbamenti amorosi (
Heartstone, primo film islandese alla Mostra di Venezia), le tensioni del diventare adulti (
Polina, danser sa vie, tra Francia e Russia).
Le sette meraviglie femminili, poi, non solo sono le straordinarie autrici che si muovono sicure nel mare del cinema (come la sirena dell'immagine dell'anno), ma anche le storie di donne di cui saremo spettatori. Le protagoniste di questi film sono spesso giovanissime (come nei
Miu Miu Women's Tales di
Naomi Kawase dal Giappone e
Crystal Moselle da New York) alle prese con i più svariati sentimenti che, quando si possono condividere, sono ancora più potenti, come il caso di
Indivisibili, terzo lungometraggio di
Edoardo De Angelis. Accompagnati dagli sguardi di queste protagoniste, ci accomoderemo in sala al Lido dal prossimo 31 Agosto per fare il giro del mondo, sette volte almeno.