Italia, 2016, 76', b/n, DCP
In collaborazione con
73. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
La Biennale di Venezia
Anteprima mondiale
sceneggiatura Enrico Caria
tratto dal libro di memorie
Il viaggio del Fuhrer in Italia
di Ranuccio Bianchi Bandinelli
voci
Stefano De Sardo [narratore]
Claudio Bigagli [Ranuccio Bianchi Bandinelli]
produzione e distribuzione italiana
ufficio stampa
Istituto Luce-Cinecittà
Marlon Pellegrini
+39 334 9500619
L'uomo in questione è un professore universitario: Ranuccio Bianchi Bandinelli, massimo studioso italiano d'arte romana e tra i padri dell'archeologia moderna. Un personaggio di cui il regime fascista negli anni Trenta andava fiero. Salvo che il professore, era un convinto antifascista. I nodi vengono al pettine in occasione del famoso viaggio di Hitler in Italia nel 1938, quando Ranuccio viene cortesemente invitato ad accompagnare in veste di interprete e cicerone Mussolini e il Fürher, in giro per musei e siti archeologici. A questo punto si ritrova davanti a un bivio: vestire in orbace e scattare sull'attenti davanti ai due odiati dittatori o compromettere studi, carriera e forse l'incolumità personale? Quando poi il cortese invito si trasforma in un ordine perentorio che lui non può rifiutare, non ha più scelta. Ma una volta "reclutato" obtorto collo, il professore si rende conto che nessuno lo perquisisce, nessuno lo controlla, che può avere la massima libertà d'azione decidendo tempi e percorsi delle visite guidate. Mettendogli (per quattro giorni di seguito) quei due mostri a meno d'un metro di distanza. La Storia gli sta offrendo un'occasione incredibile: lui potrebbe fermare la loro follia. Potrebbe ucciderli. Nonostante la sua pacifica natura di tranquillo studioso, non solo prende l'ipotesi in considerazione, ma addirittura inizia a pianificarla nei dettagli. Come egli stesso annota minuziosamente su un taccuino che, ritrovato qualche anno dopo, sarà stampato col titolo: Hitler e Mussolini 1938, il viaggio del Führer in Italia.