27/08/2019

Dominik Moll apre la XVI edizione delle Giornate degli Autori


Alcune delle migliori proposte del cinema mondiale indipendente costituiscono la selezione dei dodici film di quest'anno di cui undici in concorso per il GdA Director's Award, assegnato dalla giuria di giovani europei del progetto 28 Times Cinema presieduta dal regista brasiliano Karim Ainouz

La prima opera in calendario è Only the Animals (28 agosto, Sala Perla, ore 17:00) di Dominik Moll che, con le modalità del thriller, tenendosi in equilibrio tra ambivalenza e ambiguità porta il pubblico tra i due mondi opposti in cui è divisa la nostra società, dal freddo delle montagne innevate del nord a quel sud dove il sole brucia e la povertà non impedisce al desiderio di dettare legge. Il film è accompagnato dal regista e dagli interpreti Valeria Bruni Tedeschi e Denis Menochet. 

Ventiquattro sono i paesi rappresentati dai film proiettati sugli schermi delle Giornate. Oltre alle cinematografie europee e quella americana, si conferma la giapponese con Joe Odagiri regista di They Say Nothing Stays the Same alle Giornate ma anche attore in Saturday Fiction in Concorso per Venezia 76.

Spiccano presenze insolite che confermano l'indole esplorativa delle Giornate: il Laos (The Long Walk di Mattie Do), il Guatemala (quello del realismo magico di Jayro Bustamante con La Llorona) e il Sudan rappresentato da Amjad Abu Alala che presenta la sua opera prima You Will Die at 20, una storia sul tentativo di combattere una profezia dal sapore ancestrale. 

«Ci piace pensare che il grande cinema d'autore - dice Giorgio Gosetti - conviva col cinema di luoghi ancora inesplorati e con quello del futuro, rappresentato dallo sguardo di esordienti e studenti di diversi paesi e ambienti formativi. Non è un caso che ad aprire la nostra sezione sia il film di Dominik Moll che per raccontare questo nostro mondo ricorra all'intreccio di storie d'amore vissute in due universi culturali che si incontrano, universi geografici e metaforici. L'incontro tra le diversità rappresenta la complessa bellezza del cinema che amiamo».

Tra gli ospiti più attesi di questa sedicesima edizione ci sono Golshifteh Farahani (protagonista di Un divan à Tunis di Manele Labidi) e Cécile de France (Un monde plus grand di Fabienne Berthaud), Pierre Cardin (a cui è dedicato il documentario House of Cardin), i maestri Marco Bellocchio (Premio SIAE 2019) e Margarethe von Trotta (Premio per l'Inclusione Edipo Re alla carriera) impegnati in due masterclass alla Villa degli Autori.

Con loro anche la musa almodovariana Rossy de Palma e i suoi colleghi Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese, protagonisti della co-produzione italo-spagnola Mio fratello rincorre i dinosauri, uno dei sei eventi speciali, diretto da Stefano Cipani. Poi la lezione dello statunitense di Craig Caton, artigiano degli effetti speciali nell'industria hollywoodiana che introdurrà il pubblico ai segreti dell'animazione e della Virtual Reality. La realtà virtuale viene esplorata anche da uno dei volti più noti del cinema italiano, l'attore Elio Germano che, insieme a Omar Rashid, firma la regia di Segnale d'allarme - La mia battaglia VR nato dallo spettacolo teatrale da lui diretto e interpretato. 

L'Italia conta su un ricco pantone di colori del cinema. Il mondo del fumetto è raccontato da Giancarlo Soldi in Cercando Valentina e Igort con 5 è il numero perfetto (in concorso) in cui i protagonisti dell'omonimo fumetto rivivono nei volti di Valeria GolinoCarlo Buccirosso e Toni Servillo che è anche protagonista nel documentario sul grande pittore veneziano Emilio Vedova firmato da Tomaso Pessina. La poesia sta ne La legge degli spazi bianchi di Mauro Caputo che fa rivivere sul grande schermo un racconto di Giorgio Pressburger; le atmosfere sordide dell'erotismo anni Sessanta sono raccontate nel Mondo Sexy del critico e autore Mario Sesti; la musica e la storia italiana viaggiano nel mondo tragicomico e vero ritrovato da Gianfranco Pannone (regista) e Ambrogio Sparagna (coautore e musicista) in Scherza coi fanti