Diana Silvers
Dal 2011, l'anno di
Lucrecia Martel e
Zoe Cassavetes, il matrimonio nel segno della creatività femminile tra
Miu Miu e le Giornate degli Autori si conferma a Venezia con la collana dei
Women's Tales. Quest'anno è la volta di #17 e #18 con
Hailey Gates e
Lynne Ramsay all'onore della scelta. A scorrere la lista di questi racconti brevi che ogni volta disegnano percorsi nuovi si potrebbe tracciare un diagramma della progressiva affermazione di una generazione di autrici che stanno cambiando la storia del cinema: dall'antesignana
Agnès Varda, che a tante ha aperto la strada con la sua sfrontata gioia di vivere e di raccontarsi, a
Ava DuVernay; dalle voci nuove del Medio Oriente (basti citare
Hiam Abbass e
Haifaa al-Mansour quest'anno in lizza per il Leone d'oro) alle scoperte di Cannes come
Naomi Kawase e
Alice Rohrwacher, che quest'anno ha regalato il suo sguardo alle Giornate per l'immagine ufficiale. E poi talenti glamorous come
Chloë Sevigny o
Dakota Fanning e registe di qualità come
Celia Rowlson-Hall,
Miranda July o
Giada Colagrande, a cui molto dobbiamo per la riuscita di questo progetto. Ma le giornate dei "Miu Miu Women's Tales" a Venezia non avrebbero senso se private di momenti di dialogo e racconto in diretta come i talk gestiti ogni anno da una grande giornalista come
Penny Martin. Incontri che si tengono all'
Hotel Excelsior, nello spazio della
Regione Veneto, a cui va un doveroso ringraziamento.
Nell'arco degli undici giorni della Mostra, dedicarne tre alle voci della creatività femminile vuol dire credere che questo valore non sia un'aggiunta al programma, ma un cuore prezioso che indirizza la nostra sensibilità nella selezione e una battaglia per la parità, mai sbandierata ma ricercata, mai sull'onda della cronaca ma in sintonia coi tempi. Questo progetto è nato dall'entusiasmo di
Miuccia Prada ed è diventato realtà grazie all'impegno di tante persone che vogliamo ringraziare. Un progetto che lascerà il segno anche in futuro perché non è mai stato una "macchina celibe", ogni volta ha assunto i colori - irripetibili - delle due artiste chiamate a collaborare e ogni volta ha portato con sé sorprese e protagoniste della cultura internazionale. Donne che non hanno bisogno di difendere la propria femminilità, ma sanno imporla come appunto un valore assoluto; donne che guardano il mondo con un occhio diverso e non hanno successo per le "quote rosa", ma per la loro forza e originalità. Quali registe ci saranno dietro l'hashtag #19 e #20? Le aspettiamo.