fotografia
Lorenzo Casadio Vannucci
montaggio
Matteo Faccenda
suono
Tommaso Barbaro
scenografia
Alexis Álvarez Armas
costumi
Anisleidys Boza

interpreti
Alexander Diego (Alex)
Edith Ybarra Clara (Edith)
Frank Ernesto Lam (Frank)
Alain Alain Alfonso González (Alain)
Milagros Llanes Martínez (Milagros)

produttori
Marica Stocchi
Gianluca Arcopinto
co-produttore
Claudia Calviño
produzione
Rosamont
con Rai Cinema
co-produzione
Cacha Films
con il contributo del
MiC – DGCA

vendite internazionali
Fandango Sales
sales@fandango.it
www.fandango.it/sales

distribuzione italiana
Fandango Distribuzione
fandango@fandango.it
www.fandango.it

ufficio stampa internazionale
WOLF Consultants
Gordon Spragg
Laurin Dietrich
Michael Arnon
hello@wolf-con.com
www.wolf-con.com

ufficio stampa italiano
PUNTOeVIRGOLA
Olivia Alighiero e
Flavia Schiavi
info@studiopuntoevirgola.com
www.puntoevirgolamediafarm.com

Alex e Edith, due giovani teatranti sui trent'anni, vivono la loro relazione fatta di piccoli gesti e di una tenera quotidianità tra le rovine degli edifici cubani.  Milagros, anziana signora ormai in pensione, cerca di sopravvivere vendendo «manì» (tipici coni di noccioline cubane) e trascorre le sue giornate ascoltando la radio e rileggendo vecchie lettere. Frank e Alain, due bambini di nove anni, vanno a scuola e sognano di emigrare assieme negli Stati Uniti per diventare giocatori di baseball professionisti. Nel contesto di San Antonio De Los Baños, paesino dell’entroterra cubano, dove sembra che il tempo si sia fermato, si sviluppano le tre rispettive narrazioni e i loro mondi; in un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia, però, lo spettro della separazione, vera grande piaga della società contemporanea cubana.

2023 Los océanos son los verdaderos continentes
2023 Taxibol (mm)
2021 L'ultimo spegne la luce (cm)
2019 Los océanos son los verdaderos continentes (cm)
2018 Escena final (cm)

«La prima volta che sono stato a Cuba avevo otto anni. Mi ricordo che mentre mi avvicinavo ai controlli dell’aeroporto, assistetti a un abbraccio disperato e inseparabile – con profondi singhiozzi e lacrime – tra un padre e una figlia, la quale evidentemente aveva trovato il modo di lasciare l’isola per non farvi più ritorno. Era un addio, una separazione struggente e ingiusta quanto terribilmente quotidiana e comune nella società cubana, che oggi sta attraversando la più grave crisi migratoria della sua storia. Los océanos son los verdaderos continentes deve la sua origine a questa immagine, a questo momento che si è sedimentato nella mia memoria per poi entrare in relazione con la realtà cubana contemporanea e la mia ricerca artistica; è un film che verte sul tema della separazione, raccontato e affrontato tramite tre prospettive temporali differenti (passato, presente e futuro), sineddoticamente rese attraverso le tre narrazioni principali». [Tommaso Santambrogio]

Tommaso Santambrogio ha vissuto tra Milano, Parigi, Roma, Firenze e L’Avana, e ha collaborato con diversi autori di fama internazionale, come Werner Herzog e Lav Diaz. I suoi primi cortometraggi (Escena final e Los océanos son los verdaderos continentes) sono stati presentati nel 2019 alla Mostra di Venezia, per poi essere selezionati in numerosi festival internazionali. L’ultimo spegne la luce (2021), il suo cortometraggio più recente, è stato presentato in concorso alla Settimana della Critica di Venezia. Taxibol (2023), il suo nuovo medio-metraggio, è stato recentemente presentato in anteprima a Visions du Réel. Los océanos son los verdaderos continentes è il suo primo lungometraggio.