ME TOO 2023: LE DONNE ALLA CONQUISTA DI UN CINEMA LIBERO
Ingresso libero
Saluti di apertura
Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate degli Autori
Maya Sansa, attrice
Relatrici
Cinzia Spanò, presidente di Amleta
Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna
Maria Pia Calzone, socia fondatrice UNITA, membro dell’Osservatorio per la parità di genere del MiC
Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo
Modera il dibattito
Paola Randi, regista e sceneggiatrice, vicepresidente 100autori, coordinatrice Gruppo Pari Opportunità 100autori
Intervengono
Margherita Ferri, regista, sceneggiatrice, Gruppo Pari Opportunità 100Autori
Laura Delli Colli, presidente SNGCI – Nastri d’Argento
Giuliana Aliberti, avvocata, direttrice di Visionarie – Donne tra cinema, tv e racconto
Maria Grazia Li Bergoli, consigliera per WIFTMI, Project Manager per Creative Nomads
Francesca Romana Massaro, vicepresidente WGI
Giuliana Gamba, consigliera ANAC
Daniela Scattolin, attrice
100autori in collaborazione con Giornate degli Autori e Isola Edipo organizzano una giornata dedicata a strumenti legislativi e strategie di azione per la parità di genere nella filiera dell’audiovisivo.
Nel 2017 sembrava che il Me too dovesse rivoluzionare il mondo. Cosa è successo da allora? Quali cambiamenti hanno portato le denunce di questi anni nel nostro ambiente professionale? E quali prospettive abbiamo oggi per individuare delle buone pratiche che ci consentano finalmente di voltare pagina in Italia e in Europa?
Il primo passo doveroso, soprattutto in quanto rappresentanti delle autrici e degli autori (categoria nella quale, i dati ci dicono, c’è ancora purtroppo una presenza di abusanti: secondo Amleta il 40% degli offender sono registi) è prendere posizione e confrontarsi su quanto emerso in questi anni di denunce con chi ha dato voce e sostegno legale alle attrici e agli attori che hanno subito abusi.
Ma non basta. Per ottenere un cambiamento culturale è necessario che cambi narrativa. E perché la narrativa cambi, è fondamentale che sia data reale opportunità alle autrici di fare la loro parte. Oggi non è così.
Nei progetti che hanno beneficiato dei fondi pubblici solo una regista su cinque è donna, con un budget a disposizione che è quasi dimezzato rispetto a quello dei colleghi uomini; la presenza di donne nella sceneggiatura è solo del 30%: bastano questi pochi dati per raccontare quanta strada ci sia ancora da percorrere per abbattere il gender gap nel cinema e nell’audiovisivo, dove una regista e una sceneggiatrice guadagnano attualmente più di un terzo in meno rispetto ai loro colleghi uomini, e così via in tutti i comparti. Una forbice che pone l’urgenza di interventi legislativi nuovi e efficaci e di azioni concrete per rendere davvero tale la parità di genere.
In un’edizione del Festival di Venezia che vede l’assenza di opere di registe italiane in concorso, e solo quattro titoli di registe donne su 22, 100autori e Giornate degli Autori organizzano un convegno in cui si parlerà di tutto questo.
«Non esistono diritti acquisiti, esistono quelli che siamo in grado di difendere, diceva Michela Murgia ed è questo lo spirito che muove l’urgenza della nostra iniziativa al Lido – afferma a sua volta Paola Randi, regista, sceneggiatrice, Gruppo Pari Opportunità e Vice Presidente 100autori, che modererà il panel –. Vogliamo mettere in campo proposte concrete affinché si creino condizioni di lavoro sostenibili per tutte e tutti sull’intera filiera dell’audiovisivo e dare spazio alle autrici visto che, gli ultimi terribili fatti di cronaca lo confermano, per cambiare la cultura dell’abuso è urgente e fondamentale cambiare la narrativa. Perché le donne non sono le “vittime”, sono la soluzione».