Selezione Ufficiale
BLUE JEANBLUE JEAN
Press, Industry
Pubblico, tutti gli accrediti
Segue Q&A
Pubblico, tutti gli accrediti
fotografia
Victor Seguin
montaggio
Izabella Curry
musica
Chris Roe
suono
James Mather
scenografia
Soraya Gilanni Viljoen
costumi
Kirsty Halliday
interpreti
Rosy McEwen (Jean)
Kerrie Hayes (Viv)
Lucy Halliday (Lois)
produzione
Kleio Films
produttore
Hélène Sifre
co-produttore
Marie-Elena Dyche
con il supporto di
BBC Film and BFI
in associazione con
Great Point Media
vendite internazionali
Film Constellation
filmconstellation.com
ufficio stampa internazionale
Christelle Randall
www.christellerandall.com
christelle@christellerandall.com
È il 1988. Il governo Thatcher ha appena approvato una legge che mette sullo stesso piano le lesbiche e i gay con i pedofili, tutti assurdamente omologati a uno stile di vita “deviato”. Le insegnanti di educazione fisica diventano il bersaglio principale di queste accuse omofobiche. E così Jean è costretta a condurre una doppia vita. Durante la settimana è una persona perfettamente integrata nel corpo docente; nei weekend, invece, frequenta furtivamente la scena gay di Newcastle con la sua fidanzata Viv. Quando incontra una delle sue studentesse in un bar per lesbiche, però, Jean cercherà di proteggere oltre al lavoro, la sua condizione mentale.
2022 Blue Jean
2017 Little Bird (cm)
2014 Callow & Sons (cm)
2013 Frayed (cm)
2012 Hush (cm)
«Il mio piano era realizzare il ritratto di una donna alle prese con la sua identità e non un grande dramma politico su una legge. Da narratrice, mi interessa ingrandire le piccole cose che tengono sveglia di notte Jean, per poi rielaborare il dibattito su questioni più ampie come l’omofobia, il patriarcato e i conflitti di classe, cioè quei temi che oggi, come negli anni Ottanta, continuano ad affliggere il Regno Unito. Abbiamo sempre pensato di girare Blue Jean in 16mm, con un’estetica insolita per il cinema britannico. Più che un ritorno agli anni Ottanta, volevamo creare un linguaggio visivo ispirato ai classici dell’epoca. Prendendo spunto da registe come Kelly Reichardt e Chantal Akerman, ho creato un personaggio comune senza false rappresentazioni. Jean non è un’eroina ed è proprio per questo che in questi ultimi quattro anni mi sono occupata a fondo della sua storia».
Georgia Oakley è una sceneggiatrice e regista con una particolare predilezione per le narrazioni al femminile che sfidano le convenzioni. I suoi cortometraggi sono stati proiettati in decine di festival internazionali, tra cui SXSW, Tribeca, New York Film Festival e Galway Film Fleadh. Ha partecipato a diversi progetti di sviluppo tra cui quello del Berlinale Talents 2018. Blue Jean è la sua opera prima.