CONFRONTI: APPARTENENZA, IDENTITÀ, PREGIUDIZIO
SEYDOU, IL SOGNO NON HA COLORE
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Questa è la storia di Seydou Sarr che nel giro di un anno si è trovato dal Senegal in Italia, sognando di essere un calciatore e scoprendosi attore protagonista e premiato di Io Capitano di Matteo Garrone. Lo racconta per la prima volta lui stesso in Seydou, il sogno non ha colore di Simone Aleandri, presentato il 2 settembre.
Seydou, il sogno non ha colore
Seydou Sarr è un giovane senegalese diviso tra il sogno di diventare calciatore e la realtà di una carriera cinematografica tanto imprevista quanto esplosiva. Il suo percorso lo porta dai campi di pallone locali ai palcoscenici internazionali del cinema. Attraverso una narrazione intima, arricchita da incontri ravvicinati con alcuni tra i più grandi calciatori del campionato italiano, il documentario esplora temi cruciali come l’identità, l’appartenenza e, soprattutto, la lotta al pregiudizio razziale sui campi di calcio, che purtroppo è ancora oggi un aspetto di discriminazione, anche nella nostra Serie A.
Italia, 2024, 60′, colore
regia e sceneggiatura
Simone Aleandri
fotografia
Stefano Petti
montaggio
Federico Barassi
con
Seydou Sarr
Amath Diallo
Moustapha Fall
Fatou Sokhna
Arnaud Zohin
Federico Coppitelli
produttore
Gianluca Cannizzo
produzione
Wonder Project
con
Rai Cinema
in collaborazione con
Lega Serie A
Simone Aleandri esordisce nel 2011 con il documentario Antonio+Silvana=2 proiettato alla Festa del Cinema di Roma. Seguono nel 2012, Viva Sarajevo e Tre volte Gerusalemme. Nel 2014 realizza Mater Matera e firma alcune puntate della serie televisiva, I giganti. Sempre per la TV, dal 2014, cura la regia di tre stagioni di Grand’Italia. Nel 2015 scrive e dirige il documentario Sono cosa nostra. Tre anni dopo porta alla Festa del Cinema di Roma, As time goes by – L’uomo che disegnava sogni. Nel 2020 partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia con Polvere. L’anno successivo è la volta de La notte più lunga dell’anno, opera prima selezionata al Torino Film Festival.