Notti Veneziane

LE MIE POESIE NON CAMBIERANNO IL MONDO

di Annalena Benini, Francesco Piccolo
Italia, 2023, 77', colore
Sceneggiatura: Annalena Benini, Francesco Piccolo
05 SETTEMBRE 13:30 - Sala Laguna
V.O. IT sub EN
Press/Industry
05 SETTEMBRE 21:00 - Sala Laguna
V.O. IT sub EN Segue Q&A Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com

fotografia
Matteo Vieille Rivara
montaggio
Desideria Rayner
musica
Diana Tejera

con
Patrizia Cavalli

produttori
Domenico Procacci
Laura Paolucci
produttori esecutivi
Eleonora Savi
Ivan Fiorini
produzione
Fandango
con Rai Documentari
con il contributo del
MiC – DGCA

distribuzione italiana
Fandango Distribuzione
fandango@fandango.it
www.fandango.it

ufficio stampa italiano
Francesca Esposito
francesca.esposito@fandango.it
Marianna Giorgi
info@mariannagiorgi.it

Un ritratto intimo, ironico e libero di Patrizia Cavalli. La poeta amata da Elsa Morante incarna la modernità anche pop della poesia italiana contemporanea, l’amore per le parole e per la performance. La sua storia è il cammino di una donna totalmente libera, bisognosa di pubblico e di amicizia, bisognosa di giocare seriamente con la vita. Una ragazza che scappa dalla provincia e dalle sue regole ordinarie per diventare, avanti e indietro nel tempo, regina di se stessa. Con grande talento, innocenza e sense of humour. Il documentario restituisce allo spettatore la carnalità, la libertà e il calore delle poesie di Patrizia Cavalli, l’esperienza di un'autentica ispirazione poetica fondata sulla vita quotidiana, e il senso profondo di un’esistenza che rifiuta la banalità delle definizioni.

Annalena Benini e Francesco Piccolo
2023 Le mie poesie non cambieranno il mondo (doc)

«Abbiamo voluto mostrare Patrizia Cavalli nella sua verità e intimità, e offrire al pubblico la possibilità di conoscerla davvero. Per incontrare Patrizia Cavalli bisogna passare del tempo nelle sue stanze, tra i suoi cappelli, i libri, le poltrone, il tavolo del soggiorno, la grande foto di Elsa Morante, nel posto in cui ha vissuto da quando ha iniziato a scrivere poesie, il posto che coincide con la sua scoperta del mondo e con la vita esteriore e anche interiore. È stato un incontro tra amici, soprattutto all’inizio, quindi era giusto mostrarne anche il backstage, la costruzione del film, i cambi d’umore e di idea. Abbiamo seguito Patrizia Cavalli con fiducia e lei si è fidata di noi e ci ha offerto il suo sguardo sul mondo, sulla poesia, sull’amore, sul poker, sulla malattia. Grazie al montaggio delle immagini di repertorio insieme alle giornate passate insieme a lei, abbiamo mostrato il passaggio del tempo: dalla forza alla fragilità, e poi di nuovo gli scatti vitalissimi, il piacere di stare sul palcoscenico. Le poesie, le canzoni, la gioia di discutere, il trionfo della gelosia. L’abbiamo seguita nella sua generosità di offrire la verità su ogni cosa: la verità di un pensiero non conforme e la verità del desiderio di performance, di divertimento, che vince su tutto ed è un atto poetico. La più grande poeta italiana contemporanea, morta nel giugno 2022,  ha raccontato la vita e il mondo con la sua voce, noi l’abbiamo soltanto accompagnata. Negli andirivieni nel tempo anche la sua voce cambia, cambia il suo volto, cambia la sua presa sulla vita: Patrizia è a volte sopraffatta, sembra chiedere aiuto ma poi in un istante riprende il controllo di ciò che ama e di ciò che non le piace. Si muove, cammina avanti e indietro, mostra le nuove difficoltà dovute all’età e alla malattia, un po’ se ne compiace e comunque ne fa spettacolo. Questo film è il racconto visivo, senza formalità o gabbie rigide, del cammino di una donna geniale e totalmente libera, bisognosa di pubblico, che ha detestato la solitudine. È anche la storia di una ragazza che scappa dalla provincia e riesce a diventare chi è, e a essere la regina di se stessa. È un film sulla libertà di essere e vivere come ti pare. Non c’è nessun codice esistenziale a cui Patrizia Cavalli aderisca, i codici sono soltanto suoi, li ha creati lei. Ce li ha offerti e noi li abbiamo restituiti con la macchina da presa, senza lasciarla mai». [Annalena Benini e Francesco Piccolo]

Annalena Benini lavora al «Foglio» dal 2001, dove ha fondato e cura l’inserto settimanale «Il figlio», che è anche un podcast, e dirige la rivista culturale «Review». Ha pubblicato La scrittura o la vita (Rizzoli, 2018) e ha curato la raccolta I racconti delle donne (Einaudi, 2019). Il suo nuovo libro è Annalena (Einaudi, 2023). Ha scritto e condotto per la Rai i programmi Romanzo italiano e Pietre d’inciampo. Nel 2021 ha ricevuto il premio Viareggio Repaci per il giornalismo. Nel 2023 è stata nominata direttrice editoriale del Salone internazionale del libro di Torino.

Francesco Piccolo è scrittore e sceneggiatore. Ha firmato, tra le altre, sceneggiature per Nanni Moretti (Il Caimano, Habemus Papam, Mia madre), Silvio Soldini (Agata e la tempesta, Giorni e nuvole), Paolo Virzì (My name is Tanino, La prima cosa bella, Il capitale umano, Ella & John, Notti magiche, Siccità), Francesca Archibugi (Il nome del figlio, Gli sdraiati, Vivere, Il colibrì), Daniele Luchetti (Momenti di trascurabile felicità, Lacci), Marco Bellocchio (Il traditore). Ha sceneggiato le serie tv L’amica geniale e La vita bugiarda degli adulti. Tra i suoi libri più recenti: Il desiderio di essere come tutti (Premio Strega 2014), L’animale che mi porto dentro (2018), la trilogia dei Momenti trascurabili (2010-2020), La bella confusione (2023). Collabora con «la Repubblica».

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