Concorso

QUITTER LA NUIT
THROUGH THE NIGHT

di Delphine Girard
Belgio, Canada, Francia, 2023, 108', colore
Sceneggiatura: Delphine Girard
04 SETTEMBRE 22:15 - Sala Corinto
Press/Industry
05 SETTEMBRE 16:45 - Sala Perla
Pubblico, tutti gli accrediti
VM 14
Segue Q&A
08 SETTEMBRE 21:45 - Sala Perla
Pubblico, tutti gli accrediti
VM 14

fotografia
Juliette Van Dormael
montaggio
Damien Keyeux
musica
Ben Shemie
suono
Pablo Villegas
scenografia
Eve Martin
costumi
Oriol Nogues

interpreti
Selma Alaoui (Aly)
Guillaume Duhesme (Dary)
Veerle Baetens (Anna)
Anne Dorval (Laurence)
Adèle Wismes (Lulu)
Gringe (Pierre)
Alba Casado (Sarah)

produttore
Jacques-Henri Bronckart
co-produttori
Sarah Mannering
Fanny Drew
Carole Scotta
Barbara Letellier
Michiel Dhont
Lukas Dhont
Tanguy Dekeyser
Valérie Berlemont
Philippe Logie

produzione
Versus Production
co-produzioni
Colonelle Films
Haut et Court
The Reunion
RTBF (Télévision belge)
Proximus
VOO et Be tv

vendite internazionali
Playtime
info@playtime.group
playtime.group

ufficio stampa internazionale
The PR Factory
Barbara Van Lombeek
barbara@theprfactory.com
www.theprfactory.com

Una sera, una donna in pericolo chiama la polizia. Anna risponde a quella richiesta d'aiuto. Un uomo è arrestato. Passano le settimane, i tribunali cercano le prove e Aly, Anna e Dary affrontano gli echi di una notte che non possono lasciarsi alle spalle.

2023 Quitter la nuit (Through the Night)
2020 Une sœur (A Sister, cm)
2017 Caverne (cm)
2014 Monstre (cm)

«Due anni fa, dopo aver ascoltato una chiamata al 911 statunitense, iniziai a scrivere il cortometraggio A Sister. Si raccontava la storia di una telefonata d'emergenza fatta da una donna che era prigioniera in un'automobile guidata dall'uomo che l'aveva appena aggredita. Per chiedere aiuto, finse di chiamare la sorella. Quel lavoro mi colpì più del previsto. Dialogava con l'attualità e con l'improvvisa attenzione sugli effetti distruttivi causati dalle violenze sessuali. Terminai il cortometraggio con un senso di insoddisfazione, anche se non riuscivo a formulare bene le ragioni di quello stato d'animo. Solo partecipando alle proiezioni e alle successive discussioni, compresi quel disagio: nel cortometraggio mi era mancato  il tempo necessario per esplorare la complessità del tema e per raccontare le storie dei personaggi come avrei effettivamente voluto. Cosa fa Aly, la giovane donna, dopo quello che ha appena vissuto? Come reagisce Anna, l'operatrice, a quella chiamata? Sente il bisogno di essere coinvolta? Cosa succede a Dary e cosa pensa delle sue azioni? È fondamentale, in questo particolare momento storico, e anche a livello personale, trovare il modo di dare una forma e una sostanza a tutto ciò. È necessario capire gli effetti di un'aggressione, al di là degli strumenti di cui si dota il nostro sistema per reagire. Vorrei mostrare le cause che spingono una persona a commettere un abuso, soprattutto perché non credo sia possibile mutare certi comportamenti senza prima comprenderli. Sono stanca (e furiosa) di vedere la quantità di donne la cui vita è stata sconvolta dalla violenza e sono esausta delle risposte semplicistiche che si danno a questi problemi, perché si finisce sempre con l'opporre i mostri alle vittime. Non credo che così si creerà il terreno fertile per un autentico cambiamento». [Delphine Girard]

Nata in Quebec, Delphine Girard si è trasferita in Belgio qualche anno dopo. Ha studiato regia all'INSAS di Bruxelles e il suo film di diploma Monstre ha fatto il giro del mondo. Dopo la laurea, ha lavorato come coach per bambini e direttrice di casting. Nel frattempo ha scritto e diretto il cortometraggio Caverne, tratto da un racconto di Holly Goddard Jones. Ha poi firmato un terzo film breve, Une sœur, candidato nel 2020 all'Oscar per il miglior cortometraggio di finzione. Girard ha poi continuato a riflettere sui temi presenti in Une sœur, realizzando Quitter la nuit, il suo esordio nel lungometraggio. Attualmente sta lavorando a diversi progetti.

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