Concorso 2024
SUGAR ISLAND
Press, Industry
Pubblico, tutti gli accrediti
Segue Q&A
VM 14
Pubblico, tutti gli accrediti
VM 14
fotografia
Alván Prado
montaggio
Raúl Barreras
musica
Jonay Armas
Gagá de la 30
suono
Homer Mora
scenografia
Oliver Rivas
costumi
Palma Ruiz
interpreti
Yelidá Díaz (Makenya)
Ruth Emeterio (Filomena)
Juan María Almonte (Nonno)
Génesis Piñeyro (Yelidá)
Diógenes Medina (Leroi)
produttore
Fernando Santos Díaz
co-produttore
David Baute
produzione
Guasábara Cine
co-produzione
Tinglado Film
con il contributo del
DGCINE
FONPROCINE
ICAA
Programa Ibermedia
Primera Mirada
Televisión Canaria
ufficio stampa internazionale
Gloria Zerbinati
gloria.zerbinati@gmail.com
Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre è influenzata da spiriti della tradizione chiamati «Misteri», suo nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.
2024 Sugar Island
2016 Caribbean Fantasy (doc)
2014 Bajo las Carpas (doc)
«La gravidanza di mia nipote tredicenne, ha messo in crisi la nostra famiglia, in un paese nel quale l’aborto è illegale. Nonostante gli sforzi nel cercare delle alternative, alla fine abbiamo accettato l’idea che partorisse. Si è trattato di un evento che rispecchia ampiamente una situazione generazionale, con una maternità precoce, un padre assente, un sentimento di vergogna all’interno di una società precaria. Il film analizza le radici coloniali dell’industria dello zucchero che sfrutta i corpi dei neri perpetuando le divisioni razziali. Le rivolte del passato contro gli orrori della schiavitù e le lotte del presente sono messe insieme per sottolineare il ruolo dello spiritualismo nei vari movimenti di liberazione. Il viaggio di Makenya verso una maternità adolescenziale è come una finestra che affaccia sulle questioni sistemiche, intrecciando la coscienza sociale con la saggezza ancestrale. Sugar Island è un’ampia esplorazione della libertà attraverso un risveglio personale e collettivo. La ricerca dell’identità nera e della giustizia non può fermarsi, esorta a tornare alle nostre radici e ad abbracciare l’eredità materna». (Johanné Gómez Terrero)
Johanné Gómez Terrero è un’artista afro-diasporica che lavora su temi caraibici e decoloniali. Il suo campo di interesse si estende dal «pensiero della complessità» alla lotta antirazzista e il cinema del marronage. Col documentario Caribbean Fantasy ha iniziato la sua carriera da regista. È anche impegnata come produttrice e consulente in vari lab di sviluppo. Laureata e con un master conseguito all’ESCAC in Spagna, è insegnante e coordinatrice a Cuba presso l’EICTV.