Concorso 2024
TO KILL A MONGOLIAN HORSE
Press, Industry
Pubblico, tutti gli accrediti
Segue Q&A
Pubblico, tutti gli accrediti
fotografia
Tao Qiu
montaggio
Zhong Zheng
musica
Unur
suono
Qi Liu
scenografia
Zongjian Hou
costumi
Lian Liu
interpreti
Saina (Saina)
Undus (Hasa)
Qilemuge (Tana)
Tonggalag (Padre)
Qinartu (Vecchio mendicante)
produttore
Zhulin Mo
produttore esecutivo
Tan Chui Mui
produzione
Da Huang Pictures
vendite internazionali
Pluto Film
info@plutofilm.de
www.plutofilm.de
ufficio stampa internazionale
Gloria Zerbinati
gloria.zerbinati@gmail.com
Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo e performer, di giorno si occupa del suo ranch, di notte si esibisce per il pubblico. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro.
2024 To Kill A Mongolian Horse
2022 Graveyard of Horses (cm)
«Il film è ispirato a fatti realmente accaduti al mio amico Saina, un mandriano mongolo che, per guadagnare di più, alla sua normale attività ha aggiunto quella di cavaliere. Quando sono andata a trovarlo alla fiera dei cavalli, mi ha colpita l’atmosfera iper-maschile, dove la tradizionale mascolinità mongola svettava su tutto il resto. Questi artisti sono diventati oggetto di uno sguardo feticista che celebra non solo la mascolinità ma anche l’identità etnica. Nel film, Saina interpreta se stesso. È un personaggio che oscilla tra il mondo degli spettacoli equestri e le sue lotte nella vita reale. Man mano che gli eventi si susseguono, Saina ha iniziato a trovare inconciliabile il netto contrasto tra i ruoli interpretati e le sue condizioni attuali». (Xiaoxuan Jiang)
Xiaoxuan Jiang è una scrittrice e regista nata nella Mongolia Interna, regione autonoma della Cina. Si è laureata in Cinema e TV alla Tisch School of the Arts presso la New York University. Il suo cortometraggio Graveyard of Horses è stato selezionato in numerosi festival e ha vinto il NETPAC Award al Busan International Short Film Festival, il Grand Prix Award all’Hiroshima International Film Festival e il Best Student International Short al Denver Film Festival. Il suo primo lungometraggio, To Kill a Mongolian Horse, è stato sostenuto dal Sundance Ignite e ha ricevuto il fondo per lo sviluppo della sceneggiatura dall’Asian Cinema Fund (ACF) del BIFF, il premio VIPO, il premio Sørfond all’Asian Project Market (APM) e il Whitelight Post-production Award all’HAF.