L’artista iraniana ritirerà il riconoscimento assegnato da NABA e Cinematografo il 5 settembre. Il giorno prima, la regista di Women Without Men terrà una masterclass alla Casa degli Autori
Sarà la grande artista, fotografa e regista iraniana Shirin Neshat una delle protagoniste della prossima edizione delle Giornate degli Autori. A lei, infatti, viene consegnato il 5 settembre il premio «Le vie dell’immagine» assegnato per la prima volta da NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) e Cinematografo in collaborazione con le Giornate degli Autori. Il riconoscimento, ideato per indicare ogni anno una personalità che fa delle arti della visione il suo fulcro creativo oltre i tradizionali steccati espressivi, trova in Shirin Neshat una sintesi esemplare, leggibile nella coerenza delle scelte e dei risultati celebrati in tutto il mondo.
L’artista sarà inoltre protagonista di uno speciale incontro con gli studenti della Scuola Nazionale di Cinema-Fondazione CSC e della NABA, in programma il 4 settembre alla Casa degli Autori (Sala Laguna) nell’ambito del programma di masterclass delle Giornate degli Autori.
«Venezia è stata la meta delle svolte più significative della mia carriera – scrive Shirin Neshat –. Nel 1999 ho ricevuto il Leone d’Oro per la mia video-installazione Turbulent alla Biennale d’arte, poi dieci anni dopo, nel 2009, ho ricevuto il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema, per il mio primo lungometraggio Women Without Men. Ho scoperto le Giornate degli Autori nel 2017 grazie a Looking for Oum Kulthum. Ora, nel 2023, torno nel luogo in cui tutto è iniziato, dove per la prima volta ho attirato l’attenzione del mondo, sia per la mia arte sia per il mio cinema. Sono onoratissima di essere accolta come artista e regista che lavora all’intersezione tra cinema e arti visive, rifiutando di rinunciare all’uno per l’altro e credendo nella sperimentazione e nella rottura dei confini artistici. Sono grata a Giorgio Gosetti, a NABA e a Cinematografo per questo fantastico premio. Questo riconoscimento non è solo per me ma per la prossima generazione di registi e artisti che osano rischiare e sperimentare, che porteranno il cinema d’autore a un livello superiore e, soprattutto, non si lasceranno intimidire dal potere delle industrie artistiche e cinematografiche mainstream. Dedico il Premio ai giovani studenti che incontrerò a Venezia».
«Quest’anno – dice il Delegato Generale delle Giornate, Giorgio Gosetti –, la scelta di una coraggiosa voce indipendente della grande cultura persiana assume un valore speciale e anche per questo vogliamo ringraziare Shirin che torna a Venezia dopo sei anni. Ringraziamo Cinematografo, la Nuova Accademia di Belle Arti, così come la Fondazione CSC per le altre attività in programma, che hanno voluto condividere con noi questa straordinaria opportunità».