Disparità di trattamenti economici, produttivi e distributivi, abusi e violenze, indicano che le lotte da condurre sono ancora tante. Un articolo di Gaia Trevisiol
L’iniziativa Me Too 2023. Le donne alla conquista di un cinema libero, organizzata dal gruppo Pari Opportunità di 100autori, ha avuto luogo martedì 5 settembre in Sala Laguna.
A presenziare l’incontro, diviso in due sezioni, sono state tra le altre, Paola Randi, regista e vicepresidente di 100autori, Maya Sansa, attrice, Cinzia Spanò, presidente di Amleta, Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, Maria Pia Calzone, socia fondatrice di UNITA e Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, Laura Delli Colli, presidente SNGCI.
L’incontro è partito da un’analisi statistica della Legge Franceschini per poi passare ai criteri di uguaglianza di genere previsti per chi richiede i finanziamenti per realizzare un prodotto audiovisivo.
Di seguito, l’attenzione si è spostata sull’effettiva disparità di genere estesa a più livelli. In particolare a quello distributivo che indica, secondo Paola Randi, una disuguaglianza tale da non poter essere ricondotta a una semplice questione meritocratica.
Le disparità non si fermano qui. Due delle questioni più serie riguardano il divario retributivo e quello legato ai budget. I film diretti da donne, inoltre, corrispondono solo alla metà di quelli diretti da uomini.
Per quanto riguarda le lotte del movimento «Me Too» contro le violenze, un grande passo in avanti è stato compiuto quando le attrici, con la loro visibilità, hanno deciso di denunciare i gravi abusi ricevuti.
«Stabilizzare la sensibilizzazione per evitare di appiattirla», ha dichiarato Cinzia Spanò che con l’associazione Amleta offre un aiuto concreto per contrastare le sistematiche violenze subite dalle donne, in un ambiente come il mondo dello spettacolo, dominato da discutibili dinamiche di potere.
«Raccontarsi permette di assumere consapevolezza», ha commentato e denunciato Elisa Ercoli, criticando l’incapacità dello stato italiano di utilizzare in modo appropriato gli strumenti di contrasto alla violenza.