sceneggiatura Yuval Adler, Ali Waked
fotografia Yaron Scharf
montaggio Ron Omer
musica Ishai Adar
suono Francois Dumont
scenografia Yoav Sinai
costumi Lee Alembik
interpreti Shadi Mar'i (Sanfur), Tsahi Halevy (Razi)
Hitham Omari (Badawi), Tarek Copti (Abu Ibrahim)
Michal Shtemler (Einat), Hisham Suliman (Ibrahim)
George Iskandar (Nasser), Yossi Eini (Levi), Efrat Shnap (Maya)
Karem Shakur (Abu Mussa), Ibrahim Sakala (Tyson)
produttori Talia Kleinhendler, Osnat Handelsman-keren
Diana Elbaum, Sebastian Delloye, Steve Hudson, Sonja Ewers
produzioni Pie Films, Entre Chien et Loup, Gringo Films
produttore esecutivo Ephraim Gildor
vendite internazionali WestEnd Films
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Sanfur è il fratello minore di Ibrahim, un combattente palestinese ricercato. Razi, determinato a catturare o ad assassinare Ibrahim, è un agente del servizio segreto israeliano che ha reclutato Sanfur quando aveva appena quindici anni, investendo tutte le sue energie nel ragazzo e sviluppando una relazione intima con lui, quasi paterna. Sanfur, che è sempre vissuto all'ombra del fratello, si sente lusingato dalle attenzioni di Razi. Ora, a diciassette anni, cercando di destreggiarsi tra le richieste di Razi e la lealtà verso il fratello, Sanfur vive una doppia vita mentendo a entrambi. Quando i servizi segreti israeliani scoprono quanto il ragazzo sia profondamente coinvolto nelle attività del fratello maggiore, accusano Razi di aver anteposto i suoi sentimenti personali ai doveri professionali, e gli ordinano di sacrificare Sanfur per uccidere Ibrahim. Mentre i preparativi per l'attentato sono in corso, Razi e Sanfur prenderanno delle decisioni che cambieranno la loro vita in maniera irreversibile.
«Un agente dei servizi segreti israeliani una volta mi ha detto: "la chiave per il reclutamento e la gestione degli informatori è nello sviluppare una relazione intima con loro, sul piano personale. Non è solo l'informatore a sentirsi confuso sulla sua propria identità e lealtà, anche l'agente finisce col non distinguere più con chiarezza il limite". Bethlehem si muove tra la società palestinese e quella israeliana. Passa da scene più intime, come quelle in cui vengono raccolte le informazioni, a quelle esplosive delle operazioni militari su larga scala. Ho tentato di non evitare, e anzi di accentuare i contrasti. I personaggi del film sono compromessi, estremi, e non sempre è facile provare empatia per loro. Ho cercato di rappresentare i loro diversi e contraddittori punti di vista in un insieme, senza prendere posizione e senza giudicarli». [Yuval Adler]
Yuval Adler studia matematica all'Università di Tel Aviv, e si è poi trasferisce a New York dove consegue un dottorato in filosofia alla Columbia University. Alla Columbia studia anche scultura e fotografia. Nel periodo trascorso a New York partecipa a diverse mostre d'arte prima di dedicarsi a tempo pieno alla sceneggiatura e alla regia cinematografica. Bethlehem, scritto con Ali Waked, è il suo primo lungometraggio.
2013 Bethlehem