May Brennan è una donna che apparentemente ha tutto: è intelligente, è attraente, ha riscosso grande successo con il suo libro appena pubblicato, e sta per sposare Ziad, un eminente accademico di New York. Ma, appena tornata in Giordania per sposarsi nella città natale, Amman, la sua vita apparentemente perfetta inizia a mostrare delle crepe. Sua madre Nadine, una donna testarda convertita alla chiesa evangelica, disapprova Ziad, che è musulmano, e quindi non intende partecipare alla cerimonia. Le sue sorelle Dalia e Yasmine hanno ricominciato a comportarsi come adolescenti ribelli. E suo padre Edward, che si è appena risposato, tenta maldestramente di farsi perdonare. Costretta a confrontarsi con le ferite provocate dalla separazione dei suoi genitori e con l'inevitabile scontro tra i valori del mondo passato e quelli del mondo moderno, May dovrà mettere in discussione il senso che sta prendendo la sua vita.

«L'essere per la prima volta contemporaneamente attrice e regista mi ha reso molto più vulnerabile di quanto avrei mai immaginato. Spesso mi sono trovata a dover lottare per gestire le mie insicurezze personali. [...] Come potete immaginare, questi due ruoli richiedono una mentalità e un approccio completamente diversi. Dirigere significa avere il controllo completo e la consapevolezza di ciò che tutti gli altri fanno e dicono. Osservi il quadro generale e prendi in considerazione il punto di vista di tutti. [...] Recitare, invece, vuol dire lasciarsi andare completamente, permettersi di perdere il controllo e cercare di dimenticare ciò che sta per succedere. [...] Questo continuo cambiamento di prospettiva ha rappresentato per me una sfida molto interessante». [Cherien Dabis]

Cherien Dabis (1976, Omaha, Nebraska, Stati Uniti) ha un master in cinema conseguito alla Columbia University. Scrive, dirige e produce numerosi cortometraggi, tra cui il pluripremiato Make a Wish, presentato nel 2007 al Sundance, al Festival di Berlino e a quello di Clermont-Ferrand (Premio della Stampa e Menzione speciale della Giuria). Scrive e produce tre stagioni della serie televisiva The L Word. Nel 2009 debutta alla regia di un lungometraggio con Amreeka, selezionato al Sundance, al MoMA (New Director's/New Films) e alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes (premio FIPRESCI). Tra i numerosi riconoscimenti, il film viene indicato come uno dei dieci migliori titoli indipendenti dell'anno dal National Board of Review. Lo stesso anno «Variety» la inserisce nei "dieci registi da tenere d'occhio".