di Daniele Gaglianone
Prima mondiale
Italia, 2013, 92', HD, colore
sceneggiatura Gino Clemente
Daniele Gaglianone, Claudia Russo
fotografia Gherardo Gossi
montaggio Enrico Giovannone
suono Stefano Campus
scenografia Laura Boni
costumi Irene Amantini
interpreti Valerio Mastandrea (insegnante)
Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura, Metin Celik, Pedro Savio De Andrade, Ahmet Gohtas, Benabdallha Oufa, Shadi Ramadan, Easther Sam, Shujan Shahjalal, Lyudmyla Temchenko, Moussa Toure, Issa Tunkara, Nazim Uddin, Mahbobeh Vatankhah, Remzi Yucel
produttore Gianluca Arcopinto
produttore delegato Valentina Del Buono
produzioni Axelotil Film, Kimerafilm, Relief
con Rai Cinema
con il contributo di MiBAC - Direzione Generale per il Cinema
con il patrocinio del Ministro per l'Integrazione
contatto Axelotil Film
Valentina Del Buono
Tel. +39 06 45496945
ufficio stampa Studio PuntoeVirgola
Flavia Schiavi +39 335 6793144
Olivia Alighiero +39 335 6303795
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l'italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo "stop", ma l'intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un'unica vera storia, in un unico film di "vera finzione": La mia classe.
«Quando Valerio mi ha detto guardandomi negli occhi: "Gaglia, nel film ci devi essere anche tu", l'ho mandato a quel paese. Ma poi ho capito che aveva ragione, che non potevo dire a un altro che cosa il regista del film doveva dire e fare, dovevo letteralmente metterci la faccia. Fare questo film è stata un'esperienza unica: tutti i giorni ripetevo sul set che stavamo rischiando grosso ma per qualcosa che ne valeva la pena, perché il film o funzionava o era inguardabile. Non c'erano vie di mezzo. Mi ha accompagnato e dato coraggio, la riflessione di un poeta e scrittore russo del Novecento, Daniil Charms: le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere». [Daniele Gaglianone]
Daniele Gaglianone (1966, Ancona, Italia) si laurea in Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Torino. Negli anni Novanta collabora con l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR). Nel 1998 collabora alla sceneggiatura e assiste alla regia Gianni Amelio per
Così ridevano. Dopo numerosi cortometraggi, nel 2001 dirige l'opera prima
I nostri anni, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs e vincitore del Jerusalem Film Festival. Nel 2004 il suo secondo lungometraggio,
Nemmeno il destino, è presentato alle Giornate degli Autori e si aggiudica l'anno seguente il Tiger Award al Festival di Rotterdam e il Premio Speciale della Giuria al Festival di Taipei a Taiwan. Quattro anni dopo torna al documentario con
Rata Nece Biti, vincendo il David di Donatello e il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival. Nel 2010, realizza
Pietro, presentato in concorso a Locarno. Nel 2011 dirige
Ruggine, portato alle Giornate degli Autori, e riceve il Premio Sergio Leone al Festival di Annecy per l'intera sua opera.
2013 La mia classe
2011 Ruggine (Rust)
2010 Pietro
2008 Rata Nece Biti - La guerra non ci sarà (doc)
2004 Nemmeno il destino (Changing Destiny)
2001 I nostri anni (Our Years)