10/08/2020

Fare cinema e serie TV ai tempi del Covid


In Italia da molti, troppi anni ormai, si ha memoria della parola crisi legata al cinema. Mentre la produzione di serialità pre-Covid era apparentemente in continua crescita per l'aumento dei player che hanno iniziato a investire in produzioni originali in Italia, nonostante i numeri buoni del 2019 che, a vederli oggi, appaiono un nostalgico Eden, il cinema convive da tempo con varie crisi. La crisi di oggi, all'indomani del lockdown e di un presente ancora incerto, ci offre spunti per ragionare su quali prospettive ci aspettano, ora che siamo all'azzeramento quasi totale del consumo cinematografico.

Come sta cambiando l'industria del cinema e della serialità a causa del coronavirus? Da oggi sarà più complicato scrivere, produrre e distribuire film e serie TV? Non è facile essere ottimisti, eppure, come in altri settori (pensiamo allo smart working forzato o alle video-lezioni), in tempi di crisi si sollecitano soluzioni inedite che potrebbero prospettare potenzialità future.

Un incontro ideato e promosso dall'associazione 100autori nel quadro degli appuntamenti delle Giornate 2020, una chiacchierata moderata da Giacomo Durzi e Luca Scivoletto, intorno a questi temi e interrogativi per ascoltare professionisti, sceneggiatori, registi, produttori e distributori presenti al festival.

«Lo spirito delle Giornate e delle associazioni degli autori che le promuovono (ANAC e 100autori) - dichiara Giorgio Gosetti - è proprio quello di affiancare la visione dei film a una serie di incontri e momenti dedicati alla riflessione e al dialogo. In un anno tutto proiettato verso il futuro del nostro cinema e consapevole delle difficoltà in cui si può oggi creare e lavorare, questo incontro appare esemplare del progetto culturale delle Giornate».